Messina

Lunedì 29 Aprile 2024

Messina, se non è questa emergenza sanitaria!

I numeri sono quelli evidenziati nell’ultima relazione – risalente a pochi giorni fa – firmata dal direttore generale facente funzioni dell’Asp di Messina Bernardo Alagna. Tra i baraccati, ci sono attualmente 90 soggetti in assistenza domiciliare integrata e 10 pazienti in “adi” palliativa. Cifre in difetto, si diceva, perché a queste si deve aggiungere «il numero non rilevato di soggetti che non sono iscritti all’anagrafe assistiti con tutto quello che ne consegue». E cosa ne consegue? «Risulta oltremodo difficoltoso non solo mantenere adeguate misure cautelative imposte dall’emergenza in corso ma, altresì, effettuare la stessa cura domiciliare». Della relazione il passaggio più rilevante è quello conclusivo: «Ciò posto, e in termini generali, atteso lo stretto nesso causale intercorrente, gli aspetti legati propriamente al rischio, gli aspetti sociali ed etici, gli aspetti legati all’informazione, l’impossibilità di mantenere la misura di prevenzione, la sussistenza di carenze igienico-sanitarie, la densità di popolazione residente negli ambiti di risanamento, tra i quali molti minori, e l’elevata possibilità di diffusione del virus, vorrà la sua signoria – l’invito è rivolto al sindaco di Messina – valutare, e all’occorrenza provvedere, in ordine alla possibilità di trasferimento in unità abitative idonee la popolazione summenzionata, al fine di evitare che si verifichino eventi incontrollabili». Alagna ricorda come «lo sforzo posto in essere dall’Asp, dal Comune e dalle altre istituzioni direttamente o indirettamente interessate al contenimento del Covid è quanto mai imponente» ma sottolinea che «particolare attenzione va posta alle situazioni in cui, per ragioni oggettive, appare difficoltoso garantire condizioni di isolamento, di distanziamento e quarantena, soprattutto in situazioni di disagio sociale come quelle esistenti negli ambiti di risanamento». L'articolo integrale potete leggerlo nell'edizione cartacea – Messina

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