Il crollo improvviso del ponte Morandi ha acceso i riflettori sulle condizioni delle nostre strade e soprattutto dei ponti. Tutti gli enti proprietari o gestori della viabilità principale, sono stati chiamati ad effettuare una serie di azioni di monitoraggio per capire le condizioni delle strutture.
Anche la città metropolitana, con i suoi 1800 km di strade principali, si è messa in moto per rispondere alle richieste arrivate anche dalla Regione che vuole avere chiarezza sui fondi da dover destinare eccezionalmente alla manutenzione dell strutture.
Ebbene, il report non è stato ancora completato ma i primi dati non sono affatto rassicuranti. Ci sono in provincia circa 300 ponti oltre i 6 metri di lunghezza. L'analisi anche solo visiva sulla prima metà di questi viadotti, ha portato a riscontrare almeno che il 10% si trova in condizioni di sicurezza al limite. In una scala da uno a 5 delle priorità d'intervento, circa 20 sono al massimo livello. Sette erano già stati segnalati negli scorsi anni. E per qualcuno è in corso l'opera di progettazione.
I sette ponti segnalati sono quelli sulla provinciale 25 a Mandanici, a Canneto di Lipari, a Librizzi sulla 122, ad Alcara Li Fusisulla 161, a Pettineo, a Mongiuffi e a Leotojanni sempre sulla 11. In molti casi è già stata prevista la limitazione del traffico per i mezzi pesanti o addirittura una riduzione della carreggiata.
Ci sono casi molto seri, con lievi cedimenti delle pile, non solo semplici problemi di sgretolamento del calcestruzzo esterno.
Dopo le prime 150 analisi visive, sono emerse circa 15 nuove alte priorità, la somma ad oggi arriva a quota 22. I dirigenti assicurano che non ci sono criticità tali da indurre alla chiusura dei ponti, come è successo per esempio in zona jonica dove l'Anas ha dovuto bloccare il traffico sul Nisi e sull'Agrò.
Resta il fatto che negli ultimi anni le somme in bilancio alla città metropolitana per la manutenzione ordinaria di 1800 km di strade non hanno mai superato i 400.000 euro.
Per la sicurezza servono di certo ben altri numeri, se poi non si vuole arrivare agli interventi straordinari che costano spesso molto di più.