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A Palazzo Zanca il sindaco avvia l’operazione “svuota uffici”

Palazzo Zanca

«Tutti fuori dagli uffici». Sembra voler dir questo l’amministrazione di palazzo Zanca con l’ultima nota interna in cui si occupa del personale. Questa volta non ci sono i dirigenti nel mirino del sindaco De Luca, ma i dipendenti di primo livello, quelli, in termini puntuali, di categoria A. L’obiettivo è quello di riformulare le mansioni di coloro i quali da anni sono stati trasferiti dietro le scrivania, ma che in origine sono entrati a palazzo Zanca con ben altri compiti. Non un capriccio quello che sta perfezionando il primo cittadino, che così conta di tagliare servizi che oggi sono svolti da ditte esterne e, quindi risparmiare sui costi del palazzo.

La nota che dà la stura all’operazione “svuota uffici” porta la firma del segretario generale Antonio Le Donne, il quale scrive ai dirigenti riferendosi all’adozione di «un nuovo schema organizzativo dell’ente». Nell’analisi emersa dalla prima ricognizione sui dipendenti del comune è emerso che i lavoratori di categoria A siano 188. Di questi sono 87 quelli con un profilo professionale “operatore addetto uffici”, praticamente la metà. 57 sono addetti alla manutenzione ordinaria, 28 si occupano di custodia, dieci del verde, 5 di disinfezione e uno è un custode di un cimitero rurale. Nella nota viene sottolineato come le mansioni degli addetti agli uffici, oggi risultano in buona parte assorbite dall’informatizzazione e della digitalizzazione. Per questo, viene annunciato che quel dato di 87 dipendenti con scrivania «sarà drasticamente ridotto a favore degli altri profili».

La richiesta che arriva ai dirigenti dal segretario generale è quella di segnalare «le abilità di ciascun dipendente» per avviare un percorso che porti «ad una consona ricollocazione del personale». E questa ricollocazione per certi versi “concordata” suona quasi come un ultimatum: «la riduzione delle unità nel profilo e la non auspicabile mancata ricollocazione comporterebbe la dichiarazione di esubero».

Questo rimescolamento delle mansioni sembra essere nato dalla difficoltà ad avere a disposizione degli “attacchini”, coloro i quali si occupano delle affissione dei manifesti del comune. Questo è uno dei servizi che palazzo Zanca esternalizza con delle spese aggiuntive e che ora, secondo De Luca devono essere assolutamente tagliate.

«Presto ci occuperemo anche della categoria B – dice il sindaco – in totale ci sono circa 600 dipendenti in queste due fasce, almeno 300 cambieranno mansione, tornando possibilmente a quelle per le quali sono stati assunti. Paghiamo ad aziende esterne 700.000 euro per la pulizia dei nostri immobili che invece potrebbero essere puliti dai dipendenti. Dopo il riassetto che immaginiamo potremmo risparmiare anche un milione di euro l’anno».

Chi dovesse cambiare mansione, si legge nella nota, sarà accompagnato al nuovo compito con dei corsi di formazione ed esiste anche l’ipotesi che, in base alle abilità segnalate dai dirigenti entro venerdì prossimo, qualcuno possa anche essere promosso ad una categoria superiore.

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