Eccolo il primo messinese acciuffato dalla foto trappole. In perfetto stile blitz, a cui abbiamo fatto oramai l'abitudine è arrivata la prima azione portata a segno dalla polizia metropolitana attraverso le telecamere nascoste di cui è stata dotata proprio da qualche giorno.
Il luogo è top secret, possiamo dire solo che siamo nel quinto quartiere. Di pomeriggio la macchina fotografica mimettizzata nell'area dove ci sono una serie di cassonetti dell'immondizia, ha immortalato un uomo che scaricava centinaia di chili di rotoli di guaina isolante per tetti. Li ha gettati direttamente nei cassonetti come se fossero un qualunque sacchetto dell'immondizia. Si tratta di materiale che deve essere smaltito in maniera specifica e che contiene anche del catrame, insomma una vera bomba ecologica. Invece è finita nel cassonetto, ma stavolta sotto l'occhio elettronico della fototrappola piazzata a sorpresa dalla polizia metropolitana proprio da quelle parti. Gli scatti sono diversi e hanno già consentito di poter identificare chi sia colui che ha abbandonato questo materiale pericoloso per l'ambiente nel cassone. Nelle prossime ore sarà chiamato a rispondere di questo abbandono e dovrà pagare una sanzione di divere centinaia, se non migliaia di euro.
Dunque, l'offensiva contro il proliferare di discariche abusive è già scattata. Le fototrappole acquistate dalla Messina Servizi e date, alla luce di una convenzione, in uso alla polizia metropolitana guidata dal comandante Triolo, possono essere piazzate e in qualunque posto ed utilizzate anche di notte perchè sono dotate di infrarossi.
Facilmente possono essere reinstallate in altri luoghi e poi, una volta scaricate le immagini registrate, si può risalire a chi ha commesso qualche irregolarità.
Ce ne sono già una ventina attive in città e quella di oggi sarà sicuramente solo la prima delle prede finite in trappola.
Attraverso una foto segnalazione di un cittadino che aveva assistito alla scena, nelle scorse settimane fu acciuffato un giovane che scarico litri e litri di pittura in un cassonetto. Quello smaltimento non consentito gli costò seicento euro. Adesso quest'azione sistematica attraverso la tecnologia e la disponibilità della polizia metropolitana, le segnalazioni si moltiplicheranno. Anche se il vero obiettivo deve essere quello di scoraggiare il proliferare le discariche abusive, certo non quello di fare cassa con i messinesi.