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Scuole, il prefetto prova a risolvere il rebus

Scuole, il prefetto prova a risolvere il rebus

Mancano due settimane all’ipotetico inizio delle lezioni, ma il caso scuole non si sblocca. Nemmeno il primo faccia a faccia tra il sindaco Cateno De Luca e il prefetto Maria Carmela Librizzi, avvenuto ieri mattina a Palazzo del Governo, ha regalato la svolta che attendono con ansia i 27 mila studenti della città che, tra scuole superiori e comunali, non hanno alcuna certezza su ciò che accadrà il 12 settembre. E con essi le loro famiglie, gli insegnanti e poi tutti gli studenti degli istituti superiori della provincia. De Luca parla di «costruttivo confronto» con il prefetto, ma lo stallo rimane. Anche da Maria Carmela Librizzi, come già aveva fatto la dirigente regionale all’Istruzione, sarebbe giunto un invito al sindaco a rivedere la propria ordinanza di chiusura delle scuole. Ma per il momento De Luca rimane fermo sulle proprie posizioni. Il prefetto a questo punto scende in campo per un’opera di “diplomazia”, mettendo tutti attorno a un tavolo in cerca di una soluzione che scongiuri lo slittamento delle lezioni rispetto al 12 settembre. È stata, infatti, convocata una nuova riunione per domani alle 9.30, alla quale sono stati invitati i sindaci della provincia, il questore, i comandanti di carabinieri, guardia di finanza e vigili del fuoco, il rettore, i dirigenti dell’ufficio scolastico regionale e di quello provinciale, e poi ancora la Curia, l’ingegnere capo del Genio civile e i sindacati.

Un’altra riunione l’ha convocata De Luca, stavolta nelle vesti di sindaco metropolitano, per lunedì 3 settembre a mezzogiorno: un’assemblea con i sindaci, i presidi e il dirigente per decidere le prossime mosse sul fronte degli istituti superiori. Quelli per i quali un eventuale slittamento ad ottobre creerebbe i maggiori problemi per via degli esami di Stato da svolgere, per ovvie ragioni, obbligatoriamente a giugno.

Con un’altra nota, dando seguito a quanto deciso nel corso del vertice palermitano di martedì con il presidente della Regione Nello Musumeci, De Luca ha chiesto al dirigente della Protezione civile regionale, Calogero Foti, «il calendario delle attività da effettuare nei 108 plessi scolastici di competenza comunale e nei 65 plessi di competenza della città metropolitana» per quel che riguarda la redazione della cosiddetta “scheda Aedes”, la scheda di agibilità e danno dell’emergenza sismica, per la quale Messina è stata individuata città “pilota” da cui partire in tutta la Sicilia.

La nota, che per conoscenza è stata inviata, tra gli altri, anche al Miur e al prefetto, è servita a De Luca pure per ribadire che «le ordinanze di chiusura saranno revocate esclusivamente a seguito delle risultanze della scheda Aedes e dell’approvazione della proroga prevista dal provvedimento “Mille proroghe” in discussione alla Camera dei deputati». Quella che, in sintesi, farebbe slittare alla fine dell’anno l’obbligatorietà del possesso delle certificazioni antincendio. Un passaggio che dovrebbe consumarsi, secondo le previsioni di De Luca (in linea con il calendario delle attività del Parlamento) non prima del 25 settembre. Il che rafforzerebbe l’idea del sindaco di far iniziare le lezioni il 1. ottobre.

Ma le scuole superiori, che il 18 giugno prossimo avranno gli esami di Stato, non potranno iniziare così tardi, perché al di là delle classi dell’ultimo anno, anche le altre rimarrebbero prive dei docenti, impegnati, appunto, negli esami.

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