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Autostrade, i vertici del Cas si dimettono

Autostrade, i vertici del Cas si dimettono

Si mischiano ancora una volta le carte al vertice del Cas, il Consorzio autostrade siciliane. Ieri è stata l’ultima missione a Roma per il presidente, Alessia Trombino e il suo vice Maurizio Maria Siragusa. Si sono dimessi per spianare la strada al nuovo comitato direttivo che prenderà le redini del Cas lunedì 10 settembre, giorno di convocazione dell’assemblea dei soci che dovrà eleggere il nuovo organismo.

Questa volta ai due amministratori - nominati dal presidente Musumeci e dall’assessore Falcone - si aggiungerà il terzo rappresentante dei soci minori. In questo scenario si fa largo l’ipotesi del sindaco di Messina, il quale - fra Comune e Città metropolitana - può contare su un numero di quote societarie prevalenti rispetto agli altri soci minori.

Secondo l’assessore Falcone l’avvicendamento rientra in un percorso già tracciato: «Il governo – sottolinea – aveva indicato un arco temporale di transizione, propedeutico alla nomina di un comitato direttivo con un’impronta politica. I vertici dimissionari hanno messo ordine sul fronte dei bilanci, pianificato una serie di lavori importanti e avviato progetti strategici».

Ieri a Roma l’assessore regionale alle Infrastrutture, il presidente, il vice e il direttore generale del Cas, hanno cementato il rapporto con l’Anas anche in vista della prospettiva di fusione: «Alcuni lavori di pavimentazione sull’A18 e sull’A20 – conferma Falcone – saranno eseguiti nella cornice di una collaborazione tra Consorzio e Anas».

Dietro l’angolo c’è il capolinea per il Cas, come ha rivelato il governatore Musumeci subito dopo la tragedia di Genova: «Il Consorzio autostrade siciliane chiuderà entro l’anno – ha annunciato – questa esperienza sembra essere conclusa e c’è l’intesa con l’assessore alle Infrastrutture e l’intero Governo affinché si definisca la questione in questo senso. C’è l’Anas interessata alla successione».

In questo scenario bisogna dare una lettura al nuovo giro di valzer al vertice del Consorzio, ipotizzando che il percorso rapido, indicato da Musumeci, in realtà subirà ostacoli, rallentamenti e tentativi di sabotaggio. Altrimenti che senso avrebbe cambiare i timonieri quando la barca dovrà essere affondata entro dicembre?

Sarà l’Assemblea regionale ad avere l’ultima parola sulla fusione con l’Anas e sulla creazione di un’unica società per azioni alla guida della rete autostradale siciliana. Già l’anno scorso l’Ars ha affossato il progetto di fusione. Il fronte trasversale dei deputati è pronto per il bis.

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