“Sembrano essersi allontanati tutti, non solo i due in motorino che hanno sparato”: eppure ieri nel viale Giostra non erano le tre di una notte fonda ma le nove di una mattina ancora assolata, poco sotto la svolta che conduce al rione Santa Chiara. Tanta omertà e nessun accenno di descrizione, dunque, di qualcuno dei “presenti”, per quanto riguarda i due criminali travisati che hanno esploso due colpi di pistola contro Francesco Cuscinà, 63 anni, residente a Giostra, con precedenti, ferendolo al torace e al braccio destro. La buona sorte ha voluto che il primo colpo lo attingesse soltanto di striscio e così il 63enne se la caverà in 30 giorni. I due aspiranti killer si sono dileguati in pochi istanti. Nessuno ha saputo dire nemmeno se verso monte o in direzione mare.
Ma ricostruiamo in qualche modo l’accaduto. Sono da poco trascorse le 9, in quella zona che da un lato è piuttosto ricca di case e negozi, quando sull’altro versante del viale Giostra, lungo la carreggiata mare-monte, in uno slargo che fa da parcheggio, deflagrano assordanti alcuni colpi di pistola. Due pare, ma non si esclude siano di più, e qualche proiettile abbia mancato il bersaglio prestabilito. Certo è che l’uomo, pur perdendo sangue sull’asfalto, riesce a dare l’allarme e accorrono i familiari. Cuscinà viene trasportato alla guardia medica del Mandalari, qualche centinaio di metri a monte, quindi trasferito all’ospedale Piemonte dove scatta il ricovero in Chirurgia: il 63enne non corre pericoli di vita.
Accorrono sul posto i carabinieri, quelli del nucleo radiomobile e i colleghi della stazione di Giostra e del nucleo operativo della compagnia Centro. Scattano in parallelo, le attività di acquisizione di tutti i filmati delle telecamere in funzione lungo viale Giostra e dintorni, e tutte le possibili assunzioni “a sommaria informazione” tra i commercianti, gli esercenti, i residenti trovati presenti entro una certa distanza dal luogo del ferimento. Non è facile: si erge rapidamente, in buona fede o per paura di ritorsioni, il muro dei “non ho visto niente”, scanditi anche sui più semplici elementi che possano essere utili ai carabinieri per ricostruire l’accaduto. E far risalire ai sicari.
Secondo una prima ricostruzione, Cuscinà sarebbe stato colto di sorpresa dai due criminali: a sparare sarebbe stato il passeggero del motorino. Al contempo, l’ uomo potrebbe essere riuscito con un riflesso a schivare il colpo più pericoloso, quello sibilato vicino al torace. Non è chiaro se si sia trattato di un agguato premeditato, come appare probabile, o vi fosse invece un appuntamento “chiarificatore” tra l’uomo e i due feritori che sarebbe degenerato in tentato omicidio.
Certo è che due proiettili o forse più di due, esplosi ad altezza d’uomo, avrebbero potuto uccidere il sessantatreenne e fanno pensare aduna tra le ipotesi più fosche: da quella di un tentativo d’esecuzione in stile mafioso ad una feroce vendetta personale o ancora a un vecchio regolamento di conti. Ed è inevitabile ripensare ai diversi ferimenti di questo tipo avvenuti a Giostra e non solo, negli ultimi mesi e anni.