Il crollo del ponte Morandi a Genova ha acceso i riflettori sulla vulnerabilità delle grandi opere pubbliche se non accompagnate da adeguata manutenzione. E il pensiero dei messinesi è corso subito al viadotto Ritiro dell'autostrada Messina-Palermo chiuso da anni perchè ritenuto dall'allora ingegnere capo del Genio Civile, Gaetano Sciacca a rischio crollo. Le solite interminabili pastoie burocratiche ne stanno ritardando la ricostruzione ma anche all'epoca esplosero feroci polemiche sull'opportunità di chiudere anche se parzialmente al traffico viadotto creando enormi disagi all'utenza.
Oggi Sciacca, nel frattempo divenuto consigliere comunale del M5S dopo essersi candidato a sindaco alle ultime amministrative, ribadisce la necessità della prevenzione e la tutela dell’esistente delle più importanti opere infrastrutturali, a partire dai collegamenti autostradali e dai numerosi ponti di competenza comunale e provinciale, che avrebbero bisogno di un continuo e attento monitoraggio, così come tutti gli edifici pubblici, le scuole e le strade.
Sciacca ritiene inaccettabile ciò che accaduto a Genova.
Purtroppo – lamenta l'ex ingegnere capo del Genio Civile- si parla sempre a sproposito di prevenzione, che significa essenzialmente controllare, verificare e denunciare situazioni di rischio per la pubblica incolumità, senza preoccuparsi degli umori dell’opinione pubblica o delle logiche politiche. Nessun interesse privato o economico deve prevalere in alcun modo sugli interessi della collettività.
E ricorda di essere stato più volte attaccato per aver denunciato le condizioni di rischio del viadotto Ritiro. Sono orgoglioso di averlo fatto -dice oggi Sciaccca- E non me ne pentirò mai perchè -a suo dire- tutti i viadotti autostradali del nostro territorio sono stati costruiti con la stessa tecnica del ponte crollato a Genova, ovvero cemento armato precompresso, che ha una vita utile fissata dalla normativa pari a 50 anni. Oltre quel lasso di tempo i controlli periodici e le verifiche costanti sono di fondamentale importanza.
Eppure i controlli sulle grandi opere pubbliche vengono eseguiti con difficoltà nonostante il nostro territorio sia considerato ad alto rischio sismico. Manca il coraggio a volte di chiudere ponti, gallerie, viadotti per non complicare la vita ai cittadini. E la conseguenza possono essere tragedie come quella di Genova nonostante molti in questi anni avessero lanciato l'allarme rimasto inascoltato.
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