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Cda: fra i fedelissimi poche donne

Palazzo Zanca, la paralisi dopo la tempesta

Sono nomine fiduciarie e quindi ho operato con discrezionalità. Il sindaco Cateno De Luca non ci gira attorno al metodo con cui ha scelto i dieci componenti dei 4 consigli di amministrazione delle partecipate.

Nel comizio di ieri sera a piazza Duomo ha detto ceh aveva bisogno di persone di cui si fidava ciecamente e che potessero seguire la sua filosofia amministrativa ed ecco servita la squadra dei fedelissimi.

Sono stati resettati del tutto i vertici di tutte le aziende ma su questo alla luce dei primi giudizi e anche dei primi scontri, non c'erano molti dubbi. Qualche perplessità è emersa invece sul dominante genere maschile che potrebbe dover far cambiare alcuni nomi.

Ma andiamo per ordine con le nomine arrivate a poche ore dalla chiusura delle istruttorie degli uffici di palazzo zanca che hanno preparato tutte le schede dei 527 candidati.

Ad Atm il dopo Giovanni Foti si chiama Giuseppe Campagna da Roccalumera con un trascorso all'ast e nelle fila di Sicilia Vera,il movimento politico del sindaco. Con lui, in consiglio d'amministrazione dell'azienda speciale de trasporti altri due uomini Roberto Aquila,candidato al consiglio comunale in una delle sei liste di De Luca e Francesco Gallo, che così torna a Palazzo Zanca dopo le esperienze con Leonardi e Genovese.

Ad Amam,ancora tre uomini nel board. Ilgeologo Salvo Puccio ,già nominato esperto qualche settimana fa, è il nuovo presidente.Quindi l'altro consulente Roberto Cicala e Carlo Cerreti,già visto con la maglia di Mpa e AN.

Poi c'è la Messina servizi, per la quale De Luca ha voluto il numero uno dei fedelissimi, Giuseppe Lombardo,presidente di Sicilia Vera ed ex consigliere porvinciale.Con l'unica donna scelta Maria Grazia Interdonato e Lorenzo Grasso, ex sindaco di Alì Terme.

Per il Teatro la conta è finita perchè Enzo Caruso, sarà il presidente dell'ente con Giuseppe Ministeri nominato in quota città metropolitana insieme al prescelto della regione,Giovanni Riggio.

Ma sin da subito è emerso la presenza di sola donna nei cda potesse non essere in linea con le recenti normative sulla parità di genere nelle partecipate pubbliche. Ne è convinta anche la Consigliera di Parità della provincia di Messina Mariella Crisafulli che oggi rileva come le nomine nei CdA delle Società partecipate ATM e Amam sono in violazione della Legge 120/2011 che introduce le quote di genere negli organi delle società partecipate .garantendo al “genere meno rappresentato” un terzo dei posti nel CdA “ e secondo le più recenti norme, mancherebbe non solo l’equilibrio di genere nel singolo collegio ma anche equilibrio di genere nel complesso delle nomine nei CdA composti da un solo amministratore.

Ancora una volta-conclude Mariella Crisafulli - si continuano a mortificare competenze e professionalità delle donne, in violazione dei principi di uguaglianza e pari opportunità.

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