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Credito Siciliano, patteggia bancaria infedele

Patti & affari, 29 a giudizio

La storia è di quelle che mettono paura perchè vittime di questi furti potrebbe rimanere chiunque. Non solo ma a commetterlo è proprio chi dovrebbe vigilare sulla sicurezza dei nostri risparmi. In questo caso, invece, una cassiera della filiale di Sinagra del Credito Siciliano si sarebbe impossessata di 200.000 euro, alleggerendo i conti correnti di dodici clienti nell'arco di quattro anni. L'impiegata, Maria Teresa Lincoln di Raccuia è comparsa davanti al Tribunale di Patti dove ha patteggiato la pena a 20 mesi di reclusione ottenendo la sospensione condizionale. A fare scoprire gli ammanchi fu una ragazza di Sinagra che si recò in banca per chiedere informazioni sul conto corrente della nonna. Dall'estratto conto emersero operazioni sospette tanto che la donna chiese informazioni al direttore della filiale. Da quelle verifiche vennero fuori alcune anomalie per cui i controlli furono estesi ad altri conti correnti. Si scoprì così che la cassiera, per tanti anni in servizio a Sinagra, aveva alleggerito dodici conti correnti in prevalenza intestati ad anziani o a clienti che raramente eseguivano operazioni e dunque non si erano accorti di nulla.

A questo punto la Lincoln venne sospesa dal servizio in attesa del processo che si è concluso con il patteggiamento dell'impiegata.

Una vicenda che ricorda molto da vicino quella, ancor più clamorosa, degli ammanchi alla filiale della Banca Carige di Capo d'orlando dove un impiegato messinese fece sparire 4 milioni 700mila euro ai danni di 92 correntisti. L'uomo patteggiò una condanna a 5 anni ma fu la Banca a risarcire i clienti derubati.

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