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Torna il "Ferribottenonsitocca"

Treni fermi per otto ore

L'obiettivo è quello di tornare in piazza, magari a settembre. Il movimento popolare il "Ferribottenonsitocca" vuole difendere la continuità territoriale e punta all'adeguamento delle infrastrutture e dei servizi a quelli che sono gli standard del resto d'Italia.

L'occasione dell'incontro con la stampa è quella dell'avvio da ieri di un servizio realizzato da una società della galassia di Ferrovie dello Stato che attraverso un autobus gran turismo, porta passeggeri da Cosenza a Catania, con fermate intermedie a Lamezia e Messina e attraversando lo Stretto con il vettore privato Caronte e Tourist.

C'è chi l'ha letta, come gli stessi membri del movimento il "Ferribottenonsitocca", come un vero è proprio schiaffo all'esigenza di continuare a poter usufruire dei treni a lunga percorrenza senza la rottura di carico, cioè senza che il passeggero del treno debba superare lo Stretto a piedi.

Un servizio quello di Bus Italia Fast che unisce, una sola volta al giorno, Cosenza a Messina con 12 euro e a Catania con 14 a fronte dei 35 che servirebbero per lo stesso biglietto del treno. Il timore è che l'ipotesi della nascita di una nuova società di traghettamento possa mischiare pericolosamente i temi della continuità territoriale, cioè quella che consente con costi a carico del governo di far imbarcare il treno sulla nave, con il diritto universale alla mobilità che invece sposta i pendolari sui mezzi veloci secondo il principio del trasporto locale per il quale le sovvenzioni possono arrivare dalla regione e comunque da un capitolo diverso da quello della continuità territoriale

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