Un dirigente ogni ora. Dalle 7 del mattino all’una di notte, con qualche breve interruzione. La solita infinita giornata del sindaco Cateno De Luca è stata dedicata quasi esclusivamente alla disamina di tutta la macchina comunale. Chiamati a rapporto i dirigenti, a ciascuno dei quali sono state chieste relazioni su ogni fronte. La rivoluzione burocratica, “minacciata” durante la campagna elettorale e annunciata con toni più “soft” fin dai primissimi giorni dall’insediamento, comincia a prendere forma. Durante il faccia a faccia con uno dei dirigenti, la dottoressa Loredana Carrara, il sindaco ha ribadito non solo l’intenzione, ma ormai la volontà concreta di azzerare tutto quello che era stato fatto dalla Giunta precedente riguardo al riconoscimento dei ruoli e delle posizioni organizzative dirigenziali.
Il personale in servizio al Comune di Messina – si legge nella nota stilata da Palazzo Zanca – è di 1.447 unità lavorative, per un costo complessivo annuo di circa 46 milioni di euro, così distribuiti: 19 dirigenti; 158, nella categoria D3; 180, D1; 581, C3; 101, B3; 219, B1; e 189, A1. I contratti già firmati relativi alle posizioni organizzative sono 107, mentre 16 sono le alte professionalità. «Tali figure, che complessivamente sono 123, – dichiara De Luca – comportano un aumento di costo di circa 2 milioni 100mila euro l’anno. Manifesto quindi la mia perplessità e contrarietà e ho dato mandato al segretario generale e alla dirigente delle Risorse umane di avviare le procedure di annullamento in autotutela di tutti i contratti sottoscritti, non ritenendo compatibile un aumento così eccessivo per il costo del personale con la disastrosa situazione economico-finanziaria dell’Ente». Ma c’è anche di più. Durante i vari confronti, De Luca ha ribadito di aver disposto la revoca dello schema di massima del nuovo Piano regolatore generale e ha lasciato intendere di essere pronto a rivoluzionare anche il settore delle cooperative sociali.