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De Luca propone di abbattere i cinghiali e il M5S insorge

De Luca propone di abbattere i cinghiali e il M5S insorge

L’emergenza cinghiali diviene terreno di scontro politico. Ad accendere la miccia è stato il tavolo tecnico convocato ieri mattina, a Palazzo Zanca, dal sindaco. «Dopo una disamina della situazione – ha sottolineato Cateno De Luca – è stata messa in evidenza, per quanto riguarda il profilo sanitario, la possibilità di zoonosi trasmissibile all’uomo come evidenziato dal Servizio veterinario dell’Asp». Mentre relativamente al Corpo forestale, «approfonditi i profili inerenti ai danni e ai conseguenti costi economici per chi deve difendersi dall’attacco di animali selvatici, il dissesto idrogeologico, l’abbandono delle campagne e l’incolumità delle strade di montagna». Inoltre, si legge in un comunicato stampa, «ribadite le tappe dell’attività da svolgere nelle prossime settimane, con una suddivisione di compiti che saranno puntualmente definiti al prossimo incontro, tenuto conto che la carne non può essere commercializzata ma esclusivamente data in beneficenza ad enti benefici o al consumo personale».

Al termine dell’incontro il sindaco De Luca ha aggiornato il prossimo tavolo tecnico, cui è stato invitato il direttore dell’Istituto zooprofilattico Vincenzo Di Marco, che si terrà lunedì prossimo, alle 13, sempre al Comune, «per un confronto definitivo con i rappresentanti della Ripartizione faunistica venatoria, al fine di effettuare un preventivo censimento in merito alla quantità di capi da abbattere», ha specificato il primo cittadino. E proprio quest’ultimo verbo ha fatto sobbalzare sulla sedia il gruppo consiliare pentastellato. Nel prendere nette distanze, il M5S definisce l’abbattimento degli animali una soluzione «cruenta, semplicistica e populista». Inoltre, contestano la presenza all’incontro dei consiglieri comunali Nino Interdonato e Francesco Pagano («non comprendiamo a che titolo i due esponenti di Sicilia Futura e Ora Messina siano stati invitati»). Per il Movimento Cinquestelle, è «prioritario eliminare le cause che spingono i cinghiali ad allontanarsi dal loro habitat naturale, fra cui la tanta immondizia presente nelle strade cittadine, che rappresenta una facile fonte di cibo». In secondo luogo, ritengono necessario «fare un censimento chiaro, preciso e dettagliato, di concerto con istituzioni, associazioni ed esperti del settore, per conoscere il numero esatto di animali presenti sul territorio. I cinghiali vanno quindi prelevati e spostati in aree protette, dove poter effettuare uno screening sanitario per appurare le presenza di malattie potenzialmente contagiose, come ad esempio la tubercolosi. In ultimo, vanno messe in atto delle azioni mirate per il contenimento del numero di capi, come ad esempio la riduzione del tasso di riproduzione tramite sterilizzazione chimica, con metodi che vanno calibrati in base alle esigenze territoriali».

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