E' un argomento delicato ma bisogna affrontarlo con lungimiranza per non trovarsi in situazioni di difficoltà come quella che si sta verificando in questi giorni. Nella sala mortuaria del Policlinico si sono registrati ultimamente dei guasti alle celle frigorifere che stanno funzionando in maniera provvisoria. Il problema però non riguarda la struttura ospedaliera ma la vecchia convenzione con il Comune di Messina che in pratica è scaduta da anni e non è stata rinnovata. Questo accade anche con gli altri ospedali della città. C'è un preciso dpr della Regione Sicilia il n. 285, Regolamento di Polizia Mortuaria, che stabilisce che i Comuni debbano disporre di appositi locali per ricevere e tenere in osservazione per il periodo prescritto, le salme di persone morte in abitazioni nelle quali sia pericoloso mantenerle per il prescritto periodo di osservazione; morte in seguito a qualsiasi incidente stradale o in luoghi pubblici, o di persone ignote che devono essere riconosciute. Il comune di Messina non ha questi locali ed in tal caso può appoggiarsi agli ospedali cittadini tramite apposite convenzioni. Convenzioni già ampiamente scadute. Ed ecco che i nodi sono giunti al pettine. Nella struttura ospedaliera universitaria non si possono effettuare i lavori di manutenzione alle celle frigorifere, che danno segni di cedimento, a causa di salme giacenti che nessuno provvede a seppellire. Ieri, dopo una prima segnalazione a maggio, è stata inviata una Pec al sindaco e al responsabile comunale dei servizi cimiteriali per prelevare due salme che sono state dissequestrate dalla Procura, quella della donna annegata a Spadafora e quella di un uomo che non è stato riconosciuto. Una terza è ancora sotto sequestro. Il problema è che la camera mortuaria di un ospedale non può essere trasformata in obitorio comunale. I costi di un servizio debbono essere regolamentati altrimenti si potrebbe prefigurare un danno erariale. Regolamentare significa avere un quadro delle disponibilità nel territorio e decidere con chi stipulare le convenzioni. Poco più di una ventina i posti tra gli otto del Policlinico, otto del Papardo, 4 del Piemonte e 2 del Neurolesi. L'idea di potere realizzare un obitorio comunale al cimitero centrale sarebbe da perseguire per sgravare gli ospedali da questi onerosi compiti. E' un argomento di sanità pubblica di cui la nuova amministrazione si dovrà al più presto occupare.