Violenza sessuale aggravata e continuata ai danni di 14 partorienti. Con questa accusa i carabinieri della Compagnia di Santo Stefano di Camastra hanno eseguito una misura cautelare, emessa dal gip di Patti, di sospensione di un anno dalle sue funzioni a carico di un ostetrico incensurato in servizio presso l’Ospedale di Sant'Agata di Militello.
Il provvedimento scaturisce da una complessa e delicata attività d’indagine condotta dai militari di Acquedolci e di Santo Stefano di Camastra che, con il supporto della task force specializzata per il contrasto alle violenze di genere, hanno ricostruito numerosi episodi di violenza e atti sessuali che l’ostetrico, per mesi, ha compiuto nei confronti di giovani donne, anche minorenni, approfittando della particolare vulnerabilità delle vittime nelle fasi antecedenti al parto.
Gli atti sessuali, consistenti in palpeggiamenti, a mani nude, delle zone intime delle vittime, venivano dissimulati quali necessarie procedure mediche da attuare per monitorare o facilitare le fasi pre-parto. Le vittime scelte, tutte molto giovani, trovandosi quasi sempre al primo parto e non conoscendo le procedure, benchè imbarazzate dalla stranezza del comportamento, subivano quelle violenze preferendo non reagire, sicure del fatto che «dopo il parto sarebbe finito tutto». In tutti gli episodi riscontrati, l’ostetrico aveva preteso l’assenza di familiari durante la visita. Gli accertamenti, resi ancora più complicati dall’imbarazzo provato dalle giovani donne, che in molti casi erano restie a denunciare, hanno permesso di far luce sul comportamento del medico.