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Rifiuti ai privati e stop alle assunzioni: un terremoto

Rifiuti ai privati e stop alle assunzioni: un terremoto

Tra una cerimonia e l’altra, tra una fascia e l’altra, Cateno De Luca passa alle maniere forti. Con una serie di atti che rischiano di scuotere dalle fondamenta il “sistema” Palazzo Zanca. Dalle partecipate alla macchina amministrativa. Rimettendo in discussione, a dispetto della continuità annunciata al momento del passaggio di consegne con Accorinti, praticamente l’intera impalcatura messa in piedi negli ultimi cinque anni.

In gran parte si tratta ancora di atti di indirizzo, ma è proprio quello, l’indirizzo, ad assumere una connotazione chiara di rottura totale. Del resto in linea con quanto spesso sbandierato nel corso della campagna elettorale.

I primi due atti sono lettere inviate dal sindaco ai vertici di due delle principali partecipate, Atm e Amam. Firmati rigorosamente con la penna verde, «perché il verde nelle fotocopie viene riprodotto male», spiega sempre De Luca. Il testo è uguale: «Nelle more di un doveroso confronto tra gli organi di vertice», l’invito è «a sospendere, con effetto immediato, eventuali procedure di assunzione avviate». Il che significa, nel caso dell’Amam, bloccare l’iter annunciato nel piano triennale per 47 assunzioni entro fine anno, un iter però che ancora è alla fase embrionale. Nel caso dell’Atm, invece, a doversi eventualmente fermare è un iter già abbondantemente avviato, addirittura giunto alla fase delle selezioni, quello delle 75 assunzioni a tempo determinato, ritenute fondamentali dall’Atm per garantire la continuità del servizio in vista delle ferie estive.

Ma De Luca non si è fermato qui. Ieri pomeriggio insieme alla sua Giunta ha sfornato due atti destinati a far discutere. Il più importante, un vero e proprio “ordigno amministrativo”, è il provvedimento che impartisce direttive “in materia di aziende partecipate”. L’input è al segretario generale, che entro il 31 ottobre dovrà «definire gli atti necessari per raggiungere gli obiettivi indicati». Ovvero: «avviare la costituzione di una società multi-servizi nella quale far confluire i servizi attualmente gestiti da Atm (trasporto pubblico urnano)e Amam (gestione servizio idrico)»; e «avviare la liquidazione della società MessinaServizi per ricondurre la gestione del servizio di raccolta rifiuti nella forma di appalto di servizio a società privata nell’ambito della gestione Aro». Un terremoto. Le altre società? Quote in dismissione o chiusura entro l’anno delle procedure di liquidazione già in corso.

Finito qui? Tutt’altro. C’è un’altra delibera approvata dalla Giunta, che riguarda la struttura organizzativa del Comune. Con la riduzione, la segreteria generale, a nove aree «a capo delle quali porre un dirigente e all’interno delle quali far confluire tutte le funzioni attualmente individuate e tutte le posizioni organizzative e alte professionalità». Dieci strutture in totale: segreteria generale e vicesegreteria generale; quindi quattro aree di “massima dimensione” (servizi alla persona, area finanziaria, area tecnica e politiche del territorio); più altre quattro strutture dipartimentali, «in posizione di dipendenza funzionale esclusivamente nei confronti del capo dell’Amministrazione», ossia De Luca: gabinetto del sindaco, polizia municipale, avvocatura, sistemi informativi. Un piano che sempre il segretario generale dovrà redigere entro il 16 luglio e che dovrà diventare operativo dal 1. gennaio 2019.

De Luca a cinque giorni dalla sua elezione vuole già rivoluzionare tutto. E siamo solo all’inizio.

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