Il caso della donna trovata morta sulla spiaggia di Spadafora si arricchisce di nuovi particolari e lo strettissimo riserbo di inquirenti ed investigatori lascia intendere che si lavora su una pista ben precisa.
La notizia del giorno è che stamattina una squadra di Carabinieri subacquei è tornata in quel tratto di spiaggia in cui martedì mattina è stato ritrovato il corpo della 40enne rumena abitante a Fondachello Valdina. I sommozzatori si sono tuffati più volte cercando qualcosa nei fondali, forse un'arma o un oggetto contundente anche se sul corpo della donna ad un primo esame esterno non sono stati riscontrati segni di violenza. Ma non è escluso che potessero cercare altro, un oggetto del quale potrebbe essersi disfatto la persona o le persone che lunedì sera, all'ora in cui risale la morte, era in sua compagnia. I Carabinieri hanno cercato anche fra i massi frangiflutti che si trovano a protezione della spiaggia.
Intanto in Procura si lavora puntigliosamente, specificando che al momento il fascicolo aperto dall'aggiunto Vito Di Giorgio e dal sostituto Federica Rende, è ancora contro ignoti e che sulle cause della morte della rumena non c'è alcuna certezza. Solo l'autopsia, che sarà eseguita all'obitorio del Policlinico dal medico legale Patrizia Napoli, potrà chiarire questo aspetto. Ma, intanto, gli investigatori continuano a monitorare il convivente della donna, rumeno anche lui. L'uomo è stato nuovamente interrogato dai Carabinieri. Ha sempre detto che lunedì sera era a casa e di non sapersi spiegare perché la compagna si trovasse sulla spiaggia di Spadafora ne con chi. I Carabinieri hanno perquisito la loro abitazione di Fondachello Valdina acquisendo parecchio materiale che ora sarà vagliato dagli inquirenti. Sentiti anche amici e conoscenti della coppia nel tentativo di ricostruire le ultime ore di vita della donna che, ufficialmente è disoccupata ma che svolgeva vari lavori, soprattutto da badante, per racimolare qualcosa.