Messina

Domenica 28 Aprile 2024

Pesanti condanne per il giro delle corse clandestine di cavalli

La “scuderia Minissaloti” aveva una base collaudata

Si chiude con dieci condanne e due assoluzioni, e un quadro complessivamente più “pesante” rispetto a quello prospettato dall’accusa, l’udienza preliminare per l’operazione “Zikka” dei carabinieri per le corse clandestine dei cavalli, celebrata davanti al gup Salvatore Mastroeni.

In tutto erano dodici gli imputati comparsi ieri mattina davanti al giudice, che dovevano rispondere, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata all’organizzazione di corse clandestine di cavalli e maltrattamento di animali.

Ogni componente della “scuderia” aveva «... un ruolo definito, in sintonia con una struttura piramidale, e la suddivisione delle funzioni è necessaria per la complessità dell’evento delittuoso che pretende una realizzazione ad hoc della varie fasi con specifiche competenze anche tecniche, si pensi al fantino o al veterinario compiacente».

Ecco il quadro delle condanne inflitte: Stello Margareci, 6 anni; Gabriele Maimone, Rosario Lo Re, Orlando Colicchia, 4 anni; Orazio Panarello, Francesco Giuseppe Franzino, Francesco Guglielmo , 3 anni e 6 mesi; Gaetano De Leo e Antonino Caruso, 3 anni; Antonio Rizzo, 2 anni (in alcuni casi si tratta solo di alcune delle accuse contestate). Sono stati invece assolti da tutte le accuse contestate in origine Francesco Tricomi e Antonio Margareci. Condanne più pesanti, quindi, rispetto a quelle richieste dall’accusa, era stato il pm Piero Vinci a formulare al requisitoria il 23 maggio scorso (il pm aveva anche sollecitato l’assoluzione per Francesco Tricomi e per Antonino Margareci). Per il Comune, che si è costituito parte civile al processo, il gup Mastroeni ha deciso ieri un risarcimento di ben 30mila euro a carico dei condannati; risarcimento accordato anche a un’altra parte civile costituita, la “Horse Angel”. 

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