«Dimmi che è un brutto scherzo, giochiamo ancora insieme come facevamo ogni sera, prendiamoci a schiaffi finendo in una risata». Tra tutti gli interventi, uno dei più commoventi è stato quello del migliore amico Francesco Filippo: «Dovevamo crescere come ci eravamo promessi, avere figli che ti avrebbero chiamato zio. Forse non ti ho mai detto quanto ti voglio bene».
«Sappi che sei stato e sarai per sempre il mio migliore amico. Ciao Fifì ci manchi tantissimo, mi manca giocare con te e con Rani, litigare e poi fare subito pace, mi manca venire a casa tua, arrabbiarci... Vorrei che fosse tutto un incubo, che tu entrassi da quella porta con i tuoi occhiali a specchio a dire che era tutto uno scherzo... Non te ne sei andato, sei sempre qui.
Sei sempre nel nostro cuore e anche Raniero. Te ne sei andato nel modo migliore come un eroe cercando di salvare tuo fratello». Ma di lettere, ricordi, poesie, disegni se ne potrebbero leggere e pubblicare un’infinità, tutte quelle che da ieri sono affisse alle bacheche e ai muri delle due scuole frequentate da Francesco Filippo e Raniero, a testimonianza dell’affetto nei loro confronti.
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