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«Tutti gli sforzi possibili per capire le cause della tragedia»

«Faremo tutti gli sforzi possibili per capire le cause della tragedia»

«Faremo tutti gli sforzi possibili per cercare di capire le cause di questa tragedia. A cominciare dai sopralluoghi, affidati ad esperti che stiamo individuando».

Il procuratore capo di Messina Maurizio De Lucia sta seguendo personalmente l’inchiesta sulla tragedia di via dei Mille insieme al suo sostituto Annalisa Arena, che ieri mattina è rimasta parecchie ore sul luogo del rogo lavorando con la polizia scientifica e i vigili del fuoco, mentre l’odocre acre di tutto quel legno bruciato in pochi minuti si appiccicava addosso. E il triste, tristissimo rituale di un’indagine non comune è solo all’inizio. Che però servirà a “ben poco”. Intanto questa mattina il magistrato affiderà l’incarco al medico legale Elvira Ventura Spagnolo, forse non per un’autopsia ma per un esame esterno.

Ieri in Questura gli investigatori della Squadra mobile con il capo Franco Oliveri hanno iniziato una paziente attività di verbalizzazione a cominciare dal padre dei piccoli, Gianmaria, straziato, che ha cercato di ricostruire con i poliziotti la tempistica della vicenda. Sono stati poi sentiti i vicini di casa, i testimoni, e tutti coloro che in qualche modo hanno interagito in via dei Mille durante i frenetici minuti che in piena notte hanno letteralmente distrutto un appartamento - attualmente posto sotto sequestro -, e spezzato una meravigliosa famiglia.

Senza dubbio accanto al profilo medico-legale nelle prossime ore la Procura curerà l’aspetto meramente tecnico, affidando una perizia ad un esperto per capire cosa sia successo in quei frangenti nel grande appartamento soppalcato.

Un interrogativo da chiarire sarà probabilmente legato alla grande velocità di propagazione delle fiamme dopo il primo focolaio, che a quanto pare si sarebbe sviluppato in cucina. Potrebbe essere dovuta - ma sono soltanto prime ipotesi investigative -, alla grande quantità di legno che era presente in quell’abitazione, tra il piano “normale” e il “soppalco”.

Un altro profilo da chiarire nel corso degli accertamenti potrebbe essere legato alle dotazioni di sicurezza anti-incendio che erano installate, o meno, nell’intero stabile, in pieno centro cittadino, e alla strutturazione dell’impianto elettrico di quell’appartamento.

Sarà certamente fondamentale per capire di più la relazione tecnica che i vigili del fuoco depositeranno quanto prima al magistrato.

E sarà il primo step di una certa valenza, visto che si tratta delle persone che sono intervenute in prima battuta.

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