Dopo gli incontri dei giorni scorsi, la riconferma di Giacomo Modica sulla panchina del Messina sembrava una formalità. Ma, è passata una settimana dall'ultimo incontro, senza che il presidente Pietro Sciotto sia riuscito a chiudere un solo accordo con i calciatori over indicati dal tecnico per proseguire nella costruzione di un credibile progetto sportivo. Rosafio, Migliorini e Bruno hanno mercato altrove e non sono rimasti totalmente soddisfatti dall'esperienza con la maglia peloritana, non quella sul campo e con la piazza ovviamente. I rapporti di lavoro con il massimo esponente, al di là delle dichiarazioni di facciata, hanno lasciato, evidentemente, un segno negativo. Se ne saprà di più dopo questi giorni di festa perché la programmazione non può più attendere ma la conferma di Modica, che ha peraltro altre richieste, non appare né automatica né scontata. Il presidente Sciotto ha, intanto, cominciato a ragionare anche sull'ipotesi ripescaggio. In considerazione del fondo perduto da 300.000 euro ha iniziato a scandagliare città e provincia alla ricerca di soci e sponsor per nuove risorse ma al momento le risposte non sembrano essere state positive. Per questo motivo prende quota l'ipotesi di un direttore generale, conoscitore del territorio, che possa portare avanti più questioni. Un metodo che, a questa società manca dalla sua fondazione, possa incidere a prescindere dagli uomini. Il ripescaggio, alla luce dei criteri varati, costringerà il Messina ad una sorta di lista d'attesa dal momento che la precedenza andrà alle formazioni reduci dai play-off, molte delle quali, però, prive di forza economica e stadi a norma per la C. E a proposito d'impianti, il massimo esponente sta cercando di capire cosa faranno i candidati-sindaco in chiave futura visto che il sogno, difficile e, allo stato, impossibile da realizzare, è quello di tornare a giocare al Celeste.