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Calcioscommesse, ci sono 38 indagati

Calcioscommesse, ci sono 38 indagati

Sette faldoni pieni zeppi di atti. Migliaia di pagine tra accertamenti investigativi della Guardia di Finanza, intercettazioni, perquisizioni, atti della Federcalcio, cedolini di scommesse sportive, interrogatori. E un’inchiesta durata due anni sulle presunte “combine” calcistiche nel Girone C di Lega Pro tra il 2015 e il 2016 per otto partite disputate dall’Acr Messina. Che adesso è diventata un braccio di ferro tra la Procura e l’Ufficio gip, dopo il clamoroso “no” agli undici arresti che aveva richiesto il pm Francesco Massara, nomi eccellenti tra cui l’ex calciatore Arturo Di Napoli e l’ex vice presidente dell’Acr Messina Pietro Gugliotta. E adesso dopo i due anni di indagini “coperte” è tutto “visibile” per la contrapposizione Gip-Procura, la prossima tappa è stata già fissata il 2 luglio davanti ai giudici del Riesame. Sono loro che decideranno chi ha ragione, e se nei confronti degli undici indagati è necessario applicare o meno la custodia cautelare in carcere o agli arresti domiciliari. Ed è ovviamente poi molto probabile che la storia non finisca il 2 luglio, perché potrebbe profilarsi un passaggio finale in Cassazione.

I 38 indagati

Nel corso di questi due anni d’indagine, in base alle informative di reato e alle relazioni di servizio depositate in più date dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, il sostituto Francesco Massara ha iscritto a quanto pare nel registro degli indagati 39 persone (una è deceduta, quindi 38) dell’universo calcistico peloritano, e di tutto quello che gravitava secondo la Procura intorno alle otto partite di calcio “monitorate” a posteriori tra il 2015 e il 2016: calciatori, allenatori, dirigenti sportivi, scommettitori, intermediari.

I nomi degli indagati e i particolari potete leggerli nell'edizione cartacea

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