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Daniele Gonciaruk tra Pirandello e Brecht

Daniele Gonciaruk tra Pirandello e Brecht

Daniele Gonciaruk porta in scena “I Giganti della Montagna”, ultimo capolavoro di Luigi Pirandello e L’Anima buona del Sezuan di Bertolt Brecht al Teatro Coppola di Catania.

Torna dopo anni di assenza dai palcoscenici messinesi l’ultimo capolavoro di Luigi Pirandello, “I Giganti della Montagna” ad opera del regista messinese Daniele Gonciaruk venerdì 1 giugno al Teatro Savio di Messina, impegnato attualmente anche a Catania nell’allestimento di un altro importante testo contemporaneo, “L’anima buona del Sezuan” di Bertolt Brecht che debutterà al Teatro Coppola di Catania domani, sabato 26 maggio.

Il regista, di padre russo e madre siciliana, ha guidato per lunghi mesi i suoi allievi attori attraverso il teatro pirandelliano nel non facile compito di dare corpo e voce ad uno dei testi più emblematici di tutto il novecento.

Grande parabola sul teatro e sull’arte drammatica in generale, “i Giganti” come è risaputo, è rimasta un’ opera incompiuta a causa della morte dell’autore il quale suggerì sul letto di morte al figlio Stefano, le suggestioni e le linee guida per completare quel quarto atto rimasto purtroppo irrisolto.

La storia come è noto, racconta di una compagnia di attori girovaghi, guidata dalla contessa Ilse, la quale, avendo  deciso di recitare a tutti i costi “La favola del figlio cambiato” e  non trovando accoglienza nei comuni teatri, giunge insieme ai suoi attori presso una villa in apparenza abbandonata. Qui incontrano degli strani e misteriosi personaggi, capeggiati dal mago Cotrone, i quali cercano dapprima di allontanare gli attori con tuoni, fulmini e apparizioni varie, infine, poiché i commedianti non si lasciano intimorire, li accolgono, e Cotrone cerca di convincere la contessa a recitare per gli ospiti della villa il suo dramma, una storia scritta per lei da un giovane poeta che, innamorato e da lei respinto, si e` ucciso. Ma Ilse non accetta, e vuole a tutti costi far conoscere l’opera al mondo e agli uomini ed è così che allora Cotrone le propone di recitare la sua favola ai giganti della montagna, potenti signori occupati nella realizzazione delle loro grandi imprese, uomini rozzi e volgari che riserveranno alla compagnia di attori e alla loro opera la piu’ triste e tragica delle accoglienze…

Un'opera di rara poesia e di grande spessore narrativo “I giganti della montagna”, in cui Pirandello si commiata al mondo come Shakespeare fece con “La tempesta” suo ultimo testamento drammaturgico. Della piece faranno parte i seguenti allievi attori di Gonciaruk: Pina Battiato, Nicola Bombaci, Marco Dell’Acqua, Andrea De Francesco, Eleonora Cicciò, Kevin Finocchiaro, Mara Giannetto, Simone Le Donne, Aurora Macrì, Alessandra Mancuso, Giovanni Mazza, Rosalba Orlando, Matteo Quinci, Ella Recupero, Alessandro Scipilliti, Paolo Sicali.

Nel Contempo il regista messinese è impegnato nell’allestimento al teatro Coppola di Catania, del testo di Bertolt Brecht, “L'anima buona del Sezuan”, che sebbene considerato uno dei più grandi capolavori di Bertolt Brecht, è anche uno dei testi meno rappresentati in Italia, probabilmente anche per la difficile eredità lasciata dallo stesso Strehler che lo rappresentò per ben tre edizioni, ed è per questo che appuntamento al teatro Coppola è un occasione davvero speciale per scoprire questo lavoro che tratta del bene e del male e del confine tra questi due opposti.

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