Una serie di verbali inediti di un nuovo collaboratore di giustizia, che da alcuni mesi sta raccontando tutto quello che sa sugli “affari” passati del clan mafioso di Giostra.
Ecco la clamorosa novità emersa ieri mattina al processo “Totem”, in corso di svolgimento davanti ai giudici della seconda sezione penale presieduta da Mario Samperi.
Ieri mattina infatti, i sostituti della Distrettuale antimafia pelortiana Maria Pellegrino e Fabrizio Monaco, con la collega della Procura ordinaria Antonella Fradà, hanno depositato nel loro fascicolo processuale agli atti del dibattimento una serie di dichiarazioni, acquisite nei mesi scorsi nel corso di lunghi “faccia a faccia” riservati, con il nuovo collaboratore Gianfranco Bonanno, il quale comunque non è imputato nel processo “Totem”.
Bonanno però, a quanto pare, nei mesi scorsi ha raccontato ai magistrati della Dda una serie di fatti che riguardano una serie di imputati del procedimento. Evidentemente si tratta di una serie di dichiarazioni importanti visto che i magistrati li hanno resi pubblici mettendoli a disposizione del collegio di difesa. Gli avvocati, ieri mattina, hanno ovviamente chiesto ai giudici del collegio un termine per acquisire le copie degli atti depositati dai magistrati della Dda e poterli leggere per vedere in concreto di cosa si tratti.
Dalle indagini della Squadra Mobile per la “Totem” è emerso che il gruppo mafioso capeggiato a suo tempo dal “reggente” Luigi Tibia, era in grado di diversificare le proprie attività criminali in diversi settori economici puntando sull'industria del divertimento ed in particolare nella gestione di stabilimenti balneari, rosticcerie e di una catena di punti internet per la raccolta e gestione di scommesse on line. (n.a.)