Ammontano a circa 100.000 euro i danni dell'attentato incendiario compiuto ieri notte ai danni del ristorante la Pineta di Piraino. Una stima forse per difetto considerando che l'esercizio è andato completamente distrutto vanificando anni di sacrificio dell'imprenditore Angelo maniaci e del figlio Antonio che avevano aperto il locale con i soldi guadagnati lavorando duramente in Germania da dove erano da poco rientrati. Intanto i Carabinieri stanno lavorando per scoprire movente ed autore dell'incendio. Due le piste seguite al momento: innanzitutto quella del racket delle estorsioni ma nelle ultime ore ha preso corpo anche quella della vendetta personale. Intanto, dallo stretto riserbo degli investigatori, emerge un fatto che potrebbe avere un certo rilievo nelle indagini. Un automobilista, sentito dai Carabinieri, ha detto che quella notte è stato sorpassato ad alta velocità da un'auto lungo la strada che collega Piraino a Sant'Angelo di Brolo. L'auto proveniva proprio dalla zona in cui è stato compiuto l'attentato e potrebbe essere proprio quella dei malviventi.
Un altro aiuto importante potrebbe giungere dalle immagini di una telecamera di videosorveglianza del ristorante La Pineta anche se l'hard disk è stato danneggiato dall'incendio. Intanto a Piraino è scattata la corsa di solidarietà per aiutare il titolare a riaprire l'esercizio commerciale.
Sindaco, giunta e gruppo di maggioranza hanno scritto una lettera di solidarietà all'imprenditore e da più parti stanno giungendo offerte di sostegno economico per la ripresa dell'attività.
Intanto è sempre ricoverato al Policlinico il 22enne Antonio Maniaci rimasto ustionato mentre tentava di domare le fiamme insieme con alcuni dipendenti del locale. Le sue condizioni sono notevolmente migliorate e presto potrebbe essere dimesso.