Quello che è accaduto questa notte potrebbe accadere ancora. Si è messa una pezza, ma non si può dire che il problema sia stato completamente risolto. Il problema, infatti, è legato alla vetustà della rete interna del policlinico che risale ormai agli anni 70, quando venne realizzato. E' successo che una tubazione si sia spezzata e per eseguire i lavori che si sono conclusi intorno alle 9 di questa mattina, è stato indispensabile interrompere il flusso idrico nell'intera struttura. Fortunatamente i disagi che si sono registrati non hanno impedito di poter affrontare le urgenze. Ritardi invece ci sono stati in mattinata nell'assistenza ai pazienti per la pulizia personale e per quelle dei vari reparti. Da questo problema tutto interno al Policlinico è quindi esente l'Amam, che in fatto di vetustà delle rete idrica comunale ha i suoi da risolvere. Per quanto riguarda gli ospedali cittadini l'azienda meridionale acque ha sempre tenuto attivi dei canali preferenziali per approvvigionarli. Nella fattispecie, il Policlinico, è collegato in linea diretta con il serbatoio Mangialupi ed in più, in caso di anomalie, vengono attivati tre pozzi capaci di surrogare i circa 15 litri al secondo di cui ha bisogno la struttura sanitaria di viale Gazzi.
Per l'ammodernamento della rete idrica del nosocomio c'è disponibile uno stanziamento di 9 milioni di euro, sommando un finanziamento regionale ai fondi della struttura universitaria. Da due anni è stata bandita una gara d'appalto ma le prime due imprese in graduatoria, come spesso accade, se lo stanno contendendo a suon di ricorsi e contro ricorsi. In attesa che Tar e Consiglio di giustizia amministrativa si pronuncino mettendo la parola fine a questa estenuante contesa, si dovrà fare i conti con disservizi che però, la scorsa notte, hanno superato il livello di guardia.