Un avvocato vero e uno falso condannati per truffa. Per aver speculato sulla malattia di undici poveri ragazzi, parte offesa nella vicenda, con un “guadagno” di circa 40mila euro. Ecco il clamoroso processo celebrato davanti al giudice monocratico Francesca Capone che ha visto la condanna del legale Michele D’Anca, del Foro di Palermo, e del “sedicente” avvocato Luigi Bertolini. Il giudice li ha sanzionati entrambi per truffa, e il secondo anche per esercizio abusivo della professione. L’avvocato D’Anca è stato condannato a 2 anni di reclusione, Bertolini a 2 anni e 2 mesi di reclusione. Entrambi dovranno risarcire tutte le parti civili.
La truffa, secondo quanto ha sostenuto l’accusa dopo una serie di accertamenti, è stata commessa ai danni di undici ragazzi talassemici messinesi i quali avevano contratto ulteriori malattie infettive a seguito di trasfusioni infette. I due imputati, tra il 2010 e il 2013 si erano presentati presso l’associazione frequentata dai pazienti e dalle loro famiglie per proporsi come avvocati e per far ottenere i risarcimenti economici da parte dello Stato, risarcimenti prospettati come sicuri sia sui tempi che sul quantum.
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