A finire in manette, con l'accusa di traffico di sostanze stupefacenti un 40enne messinese, già noto alle forze dell'ordine per reati specifici. L'uomo, da tempo, però, era tenuto d'occhio dagli uomini della guardia di finanza che lo hanno bloccato appena sbarcato alla rada San Francesco, proveniente da una località calabrese dell'Aspromonte dove si era approvvigionato a bordo di un mezzo prestato da un conoscente. La droga, destinata al mercato, peloritano, avrebbe potuto fruttare notevoli guadagni anche perché nella stagione estiva, quando la movida impazza, la richiesta di erba, soprattutto tra i più giovani, cresce notevolmente.
La sostanza stupefacente, ben 56 chili, si trovava nel bagagliaio dell'auto ed era nascosta in 6 grossi sacchi sigillati con nastro da imballaggio, nel tentativo di sfuggire ad un eventuale controllo dei cani antidroga. Accoretezza che, però, non sono è bastata al corriere. Ad accertare che si trattasse di marijuana, il fiuto del cane lupo Sara, uno degli animali in dotazione al gruppo cinofili di Messina, che già nel mese scorso era stato prezioso per smascherare un altro corriere della droga, sempre messinese che trasportava a bordo di un auto a noleggio, 56 chili di marijuana.
Non è, quindi, la prima volta che le fiamme gialle del Comando Provinciale di Messina stroncano il traffico di stupefacenti tra le due sponde dello Stretto. Il trasporto di droga in auto, per tratte peraltro molto brevi, viene, infatti, ritenuto dai corrieri il più sicuro ma come spesso accade a fare la differenza sono sempre i controlli, affiancati a sofisticate procedure di analisi e intensificati negli ultimi anni per stroncare un business che nella filiera del crimine finisce per alimentare le attività della 'ndrangheta.
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