Era il 5 luglio dell'anno scorso quando, dopo un primo incontro nel mese di marzo, capitaneria di porto, Asl e Comune, effettuarono il sopralluogo per individuare due possibili siti per realizzare i cosiddetti “punti di sbarco”. Si tratta di una sorta di pontili con pedane da realizzare sulla costa per sbarcare appunto i prodotti appena pescati. Le strutture consentiranno anche agli organi preposti di effettuare gli accertamenti sanitari previsti per legge e devono essere dotate di acqua e di luce. Il regolamento è quello della Comunità europea, l’ 854 del 2004, in ottemperanza a una circolare del Ministero della Salute del 2010, e riguarda “norme specifiche in materia di igiene per gli alimenti di origine animale”. Si stabilisce che gli operatori del settore alimentare hanno l’obbligo di garantire il rispetto dei requisiti di sicurezza per i prodotti della pesca immessi in commercio. Durante quel sopralluogo furono individuati i siti adatti: uno sulla spiaggia nei pressi del torrente Papardo e un altro nei pressi della Torre Saracena di Ganzirri. Doveva essere poi il Comune a realizzare il progetto. L'assessore Pino, da noi interpellato, ha spiegato di aver incaricato il dipartimento di protezione civile di redigere il relativo incartamento, ma in questi mesi gli uffici hanno avuto una serie di incombenze che non hanno consentito di portare avanti il lavoro. I punti di sbarco in realtà non comporterebbero né una grossa spesa né un lungo tempo di realizzazione. Diversi i solleciti al Comune da parte della Capitaneria di porto di Messina ad agosto e a gennaio di quest'anno allo scopo di mettersi in regola con le normative visto che la città delle Stretto è sprovvista di tali strutture presenti invece in provincia e nelle isole Eolie. In pratica non vi può essere controllo del pescato appena sbarcato e questo non depone bene per le nostre tavole. Buone notizie arrivano invece per la molluschicoltura dei nostri laghi. Si sono svolti nei giorni scorsi una serie di esami nel lago piccolo di Ganzirri e gli esami sono tutti negativi. Le analisi dell'istituto di zooprofilassi dell'Asp hanno accertato, nei campioni di quattro aziende diverse, l'assenza di virus dell'epatite A, rotavirus, escherichia coli, salmonelle. Intanto si scaldano i motori per partire con la pesca del pescespada. I proprietari di feluche hanno già avviato le richieste di autorizzazione sanitaria all'Asp mentre in Capitaneria si sta organizzando nei prossimi giorni il sorteggio delle aree di mare su cui ognuno sarà autorizzato ad esercitare la pesca.