Un team pluridisciplinare formato da Chirurghi, Anestesisti ed Endocrinologi dell'Università degli Studi di Messina ha operato al Policlinico un giovane paziente per un nodulo tiroideo sospetto. La tecnica usata è stata quella dell'uso del Robot attraverso una piccola incisione nel labbro inferiore. Si tratta della prima tiroidectomia transorale robotica in Europa effettuata con l'obiettivo di migliorare drasticamente le future pratiche chirurgiche. L'intervento è avvenuto sotto la guida di chirurghi provenienti dalla Korea University di Seoul come il professor Hoon Yub Kim, pioniere della chirurgia robotica della tiroide. L’asportazione della ghiandola tiroidea, senza cicatrici, avviene mediante un piccola incisione di 1 centimetro, “nascosta” nel cavo orale, nel vestibolo. Il vantaggio principale di questa tecnica chirurgica è l’eccellente risultato estetico con l’eliminazione completa di cicatrici chirurgiche nel collo o in altre sedi visibili. Un ulteriore evidente vantaggio è l’assenza di complicanze della ferita chirurgica stessa quali soprattutto il cheloide, l’ipertrofia della cicatrice, i sieromi ed ematomi. I criteri di selezione per questo tipo di intervento sono i noduli tiroidei con diametro non superiore ai 5cm, il volume della ghiandola tiroidea non superiore ai 45ml, la diagnosi preoperatoria di patologia benigna della tiroide o di un piccolo tumore, l’assenza di indicatori biochimici ed ecografici di tiroidite,
Il robot fornisce ai chirurghi un feedback video senza precedenti dall'interno del corpo, rendendolo ideale per la chirurgia del collo e della tiroide in particolare. L'intervento si è reso possibile grazie alla integrazione di figure professionali di altissimo livello del Policlinico quali Gianlorenzo Dionigi, Direttore della Divisione di Chirurgia Endocrina e Mininvasiva, gli Endocrinologi diretti da Salvatore Cannavò, gli Anestesisti guidati da Epifanio Mondello, il Direttore del Dipartimento Chirurgico Giuseppe Navarra e tutto il personale infermieristico del Blocco Operatorio.