Risale allo scorso 31 marzo l’ultimo episodio dell’escalation di inaudita violenza perpetrata ai danni di una giovane donna dal compagno.
Picchiata selvaggiamente era finita al pronto soccorso ed è lì che, raggiunta dai poliziotti delle Volanti della Questura di Messina, decideva di raccontare la difficile convivenza con l’aggressore. L’attività di polizia, immediatamente avviata sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, immediatamente informata dei fatti, permetteva di ricostruire in modo chiaro e preciso i maltrattamenti subiti dalla vittima, nonché la pericolosità allarmante di colui che li aveva posti in essere.
Una relazione iniziata nel 2016 e da sempre caratterizzata da un’accecante gelosia da parte dell’uomo, solito colpirla con calci e pugni, offenderla costantemente apostrofandola con epiteti volgari, costringerla a vivere in uno stato di perenne ansia e terrore lontana dai propri affetti ed, in particolare, dalla madre che aveva la possibilità di vedere solo dietro espressa autorizzazione ed in rarissime circostanze.
E poi gli sputi, i lividi nascosti accuratamente per la paura di reazioni ancor più violente, le fughe interrotte bruscamente dalle percosse, le lesioni refertate dai medici del pronto soccorso, i telefoni cellulari spesso distrutti per impedirle di contattare amici e parenti.
Eseguita da parte dei poliziotti l’ordinanza di applicazione della misura cautelare richiesta dalla locale Procura della Repubblica ed emessa dal GIP del Tribunale di Messina, che impedisce all’uomo di avvicinarsi al luogo di dimora, al luogo di lavoro e ad altri luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa.