Diventa definitivo l'ergastolo per il 54enne Marcello D'Arrigo, ritenuto uno dei due mandanti dell’omicidio di Stefano Marchese, giustiziato dal pentito e reo confesso Gaetano Barbera sul viale Annunziata il 18 febbraio del 2005. Lo ha deciso oggi la Corte di Cassazione che ha rigettato il ricorso presentato dai suoi legali, confermando così la sentenza emessa dalla Corte d'Assise d'Appello di Messina nel dicembre 2016. Il carcere a vita è stato invece annullato con rinvio dalla Corte Suprema per l'altro presunto mandante, Rosario Vinci assistito dall'avvocato Salvatore Silvestro.
Marchese fu assassinato davanti al distributore di carburante Esso dell'Annunziata. Fu avvicinato da barbera che gli sparò prima quattro colpi di pistola alle spalle mentre cercava di mettersi in salvo, e poi, quando già era per terra, altri due, su una tempia e alla fronte. L'esecuzione rientrò nell'ambito della guerra fra i clan di Giostra per il controllo delle attività illecite.