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Da ottobre la rivoluzione
dei tredici bus elettrici

Da ottobre la rivoluzione dei tredici bus elettrici

Silenzioso, ecologico e anche un po’ magico. Si chiamerà “Aladino” il nuovo autobus elettrico che collegherà piazza Castronovo alla Zir, per un percorso che si svilupperà in sede protetta per buona parte del tracciato, 11 chilometri e 420 chilometri in tutto, per incentivare ancora di più i messinesi a lasciare l’auto nei parcheggi o a casa e preferire il mezzo pubblico per andare a lavoro, spostarsi da un luogo ad un altro.

«Fa pensare ad un tappeto volante che trasporta i passeggeri dove desiderano, frequente e veloce», come spiegato ieri pomeriggio, dal dipartimento competente e dall’Azienda trasporti Messina, dal presidente del Cda di Atm, Giovanni Foti, durante il workshop al palacultura, “La nuova linea di autobus elettrici”, promosso dall’assessorato alla Mobilità Urbana. «Un’opportunità che si inserisce nella strategia dell’azienda mirata a creare nuovi servizi – ha chiarito Foti – visto che il futuro è legato alle due linee a frequenza, tram e bus elettrici, che si andranno ad interfacciare con le linee per le zone nord e sud, e ai collegamenti a pettine, ed immaginiamo delle navette, ancora più frequenti che incrociano il percorso di tram e bus elettrici. Questi ultimi avranno una frequenza, rispettivamente, di 6 e 8 minuti. Ad oggi, abbiamo raggiunto il 98% di efficienza, con corse che si realizzano in maniera affidabile».

È stato illustrato anche il perché di “Aladino”: un servizio frequente, ecologico, veloce. Per il logo scelti i colori verde e azzurro, per il claim invece, ovvero il messaggio che accompagna il nome, scelta la frase “In centro al volo”. Saranno in tutto 13 i bus elettrici che arriveranno in città, presumibilmente ad ottobre: ad aggiudicarsi la gara d’appalto, nei mesi scorsi, la Byd Europe, società leader nel mercato dei mezzi elettrici, come detto ieri da Patrick Zhou, responsabile commerciale Europa della società cinese che sino ad ora ha consegnato nel mondo 35mila autobus. Un colosso che approderà anche sulle strade messinesi. Durante i lavori moderati dal dirigente del dipartimento mobilità, Mario Pizzino, spazio a numeri e bilanci. «Una città lunga, con 48 villaggi, dove circolavano pochissimi autobus – ha ricordato il sindaco Renato Accorinti – ci vuole tempo per i cambiamenti ma ora i risultati si vedono». «Da stipendificio ad azienda, per realizzare un trasporto pubblico efficace e restituire la città ai pedoni»: così l’assessore alla mobilità Gaetano Cacciola, con un pizzico di orgoglio, ha mostrato numeri e progetti: «C’erano 15 mezzi in strada, oggi ne abbiamo 85, di cui 65 in strada, 8 tram, arriveranno i 13 bus elettrici e 7 extraurbani – ha sottolineato – e si passerà da due milioni e mezzo ad 11 milioni di viaggiatori e ad un aumento del 110% dei chilometri percorsi dal 2013 al 2017. Sono stati stabilizzati 78 contrattisti, avviata una nuova organizzazione per i 570 dipendenti». Cacciola ha ricordato la collaborazione con la GTT, in termini di know how e mezzi, il contratto di servizio col Comune e il contratto integrativo, le due app per i parcheggi, le azioni per incentivare l’uso dei mezzi e l’acquisto dei biglietti. «I progetti possono andare avanti, ma anche infrangersi – ha però aggiunto Foti – se, ad esempio, il Comune non sosterrà in futuro le politiche legate al trasporto pubblico».

Altro problema evidenziato da Foti è quello legato al riconoscimento economico da parte della Regione dei chilometri percorsi: «a Messina la metà di quanto riconosciuto a Palermo e Catania, per questo è in atto un’azione legale. Infine ci preoccupa molto il taglio di 24 milioni di euro dei fondi destinati al trasporto pubblico siciliano».

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