Il quadro adesso è completo. Mancava la scelta del centrosinistra e ieri sera è arrivata la fumata bianca. Alla fine la coalizione è tornata su quella che era una delle scelte iniziali, quella di gettare sul ring delle amministrative il docente universitario, ex prorettore alla legalità, ma anche già candidato contro Giuseppe Buzzanca nel 2003 e poi vicesindaco di Francantonio Genovese, quando era ancora nel centrosinistra, Antonio Saitta. Il rapporto politico di quel ticket presto prese una piega diversa dalle attese è fu l'annullamento delle elezioni a chiudere quel matrimonio.
Adesso il centrosinistra si ritrova attorno al nome di Saitta, che è sempre rimasto nell'alveo dei democratici, e da pochi mesi è anche diventato membro del consiglio di presidenza della corte dei Conti.
Un profilo molto diverso da quello che va di moda per adesso: il populista o l'espressione della società civile.
Saitta, è uomo che conosce la macchina e le regole dell'amministrazione, e viene da un percorso di partito.
La coalizione, per bilanciare questo profilo con quello che oggi la società sembra chiedere, ha ottenuto che la squadra che affiancherà Saitta abbia caratteristiche di freschezza, gioventù e quel tocco rosa che oltre che obbligatorio il centrosinistra sottolinea essere sentito.
Non mancheranno certo altri uomini della struttura di partito per dare un segno ed una risposta anche al tavolo che si è chiuso ieri a tarda sera.
Beppe Picciolo è parte integrante del progetto, meno i renziani della prima ora, con Alessandro Russo che si è dimesso sbattendo la porta dalla vicesegreteria provinciale del partito e Francesco Palano Quero, l'alter ego di Saitta, che sta valutando l'estremo tentativo di ricomposizione del centrosinistra che non vuole perdere pezzi in una competizione che si profila all'ultimo voto.
Dall'altro lato, invece, Emilia Barrile sta ancora sfogliando la margherita sulla possibilità di scendere anche lei in campo per la poltrona di sindaco oppure guidare una lista forte che sarà presentata domenica mattina.
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