Ieri sera è tornata a riunirsi la direzione del Pd, dopo un’altra, estenuante giornata di contatti telefonici e incontri bilaterali. Si pensava potesse essere la volta buona per giungere al dunque, anzi, in molti lo davano per scontato. «Vedrete, stasera arriverà la decisione definitiva», assicuravano ieri mattina alcuni consiglieri comunali a Palazzo Zanca. Ma in quello che abbiamo definito un eterno conclave pre-elettorale, nulla è scontato. Così anche dalla direzione di ieri sera è giunta una fumata grigio scuro.
Si era arrivati alla giornata di ieri con tre nomi e con tre nomi si sbarca nella giornata di oggi: il prorettore uscente alla Legalità Antonio Saitta (già assessore con Providenti e vicesindaco con Genovese, quando era leader del centrosinistra); l’ex presidente dell’Ordine degli architetti Giovanni Lazzari; il presidente della quarta Circoscrizione Francesco Palano Quero.
Chi pensava che ieri sera si sarebbe andati per alzata di mano per chiuderla lì, si sbagliava: alla direzione i toni sono stati meno accesi rispetto alla riunione di martedì, ma la posizioni sono rimaste ferme. Non c’è unanimità su nessuno dei tre nomi, nemmeno su quello che rimane il più gettonato e soprattutto più caldeggiato dall’ex rettore e neo deputato nazionale Pietro Navarra: Antonio Saitta è il profilo che metterebbe d’accordo gli accademici con alcune componenti, in testa uno dei “vecchi saggi”, Filippo Panarello. E non dispiacerebbe nemmeno a parte di Articolo 1, disposto a sostenere questa candidatura (magari con Maria Flavia Timbro vicesindaco designato) qualora, però, fosse condivisa da tutti.
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