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Tira e molla Tari: Aula convocata alla vigilia di Pasqua

Tira e molla Tari: Aula convocata alla vigilia di Pasqua

È una Tari di passione quella dei messinesi. Ancora una volta il consiglio comunale proverà a mettere una pezza al ritardo con il quale l’amministrazione ha presentato il piano economico per il tributo sui rifiuti e le relative tariffe. Un colpo di mano nella tarda serata di ieri tiene aperta la possibilità che la Tari 2018 non sia cancellata dalla mancata approvazione entro il termine perentorio imposto dalla legge per oggi. La convocazione di una seduta urgente e straordinaria è arrivata per le 20.45 di oggi, 24 ore dopo l’ultimazione dell’iter delle due delibere con cui nasce il tributo dei rifiuti, il più grosso che pagano i messinesi a palazzo Zanca. La presidente del Consiglio Emilia Barrile aveva già gettato la spugna quando alle 16 di ieri la proposta della Giunta, che l’aveva approvata all’ora di pranzo, non era stata completata con il necessario parere dei revisori dei conti. Aveva giocato d’anticipo, chiudendo lo stillicidio dell’attesa. «La seduta non si può più fare».

In serata poi il cambio di direzione che però potrebbe non bastare. I contatti con il direttore generale Antonio Le Donne hanno indotto l’ufficio di Presidenza a far partire questa anomala convocazione per l’ora di cena del Sabato Santo.

La Tari di quest’anno, potrebbe essere quindi, uguale a quella dell’anno passato con quel 2,5% in più di costi e con un serie vantaggi in meno, come per esempio i 200.000 euro in più per le famiglie in difficoltà. Ma in periodo pre elettorale resta centrale l’aspetto politico di questo ritardo. La prima a coglierne il valore è la stessa presidente del Consiglio Emilia Barrile: «Fino all’ultimo, la giunta dei ritardatari cronici continua ad avere una condotta inaccettabile, cercando di mettere spalle al muro il consiglio comunale e pretendendo che in aula si votino atti alla cieca. Entro oggi la delibera andrebbe approvata e come ogni volta in questi 5 anni, il sindaco e i suoi, giocano in modo inqualificabile. Al di là della responsabilità personale che ogni consigliere ha davanti alla legge per gli atti che vota, e dei quali deve saper rispondere (e quindi deve conoscerli e avere almeno il tempo di valutarli), esiste quella verso la società che è prioritaria. E come mi pronuncio su una proposta che non sono riuscito neppure a leggere?

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