Sì, ora è ufficiale. Il prof. Dino Bramanti, 69 anni a luglio, scende in campo. Lo fa a capo di una coalizione che dovrebbe comprendere i partiti del Centrodestra e diverse liste civiche che sosterranno la candidatura a sindaco del direttore scientifico dell’Irccs Neurolesi-Piemonte.
– Una scelta maturata già da mesi? E perché lo fa, professore?
«C’è stata qualche tempo fa una richiesta, per me inaspettata, da parte del presidente della Regione Nello Musumeci. Una vera e propria sorpresa, lo dico sinceramente, per uno come me che non ha mai avuto appartenenza politica, che ha sempre cercato di svolgere al meglio la propria professione. Confesso di essere rimasto interdetto dalla proposta. E ho riflettuto in queste settimane, non era tatticismo, ma una profonda riflessione sui tanti aspetti di una scelta così impegnativa. Ma non potevo dire no. Quando chiama la propria città, quella in cui sei nato e vissuto, e hai voluto con forza restare, invece di andare via come tanti altri, non ci si può voltare dall’altra parte. Sì, forse è una follia, finora non c’è uno che mi abbia incoraggiato, tutti a dirmi “chi te lo fa fare?”. Ma è una “follia” lucida».