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TaoArte, l’ex Provincia va risarcita

TaoArte, l’ex Provincia va risarcita

I Comuni di Messina e Taormina dovranno risarcire la ex Provincia regionale per i mancati versamenti all’ente pubblico come componenti del Comitato di gestione di Taormina Arte, creato nel febbraio del 1983.

Ecco la sentenza della Corte d’appello che nei giorni scorsi ha deciso su un contenzioso economico tra le tre “entità” che sin dal 1996 erano entrate in contrasto sul quantum dei fondi da corrispondere al Comitato.

La sentenza è della prima sezione civile di secondo grado, presieduta dal giudice Antonino Zappalà e composta dai colleghi Vincenza Randazzo e Antonietta Bonanno, mentre gli avvocati Alessandro Munafò, Franco Restuccia e Mariangela Ferrara hanno rappresentato rispettivamente il Comune di Taormina, la ex Provincia Regionale, e il Comune di Messina.

Fu la Provincia, nel 1996, a citare i due enti, lamentando che dal 1986 al 1993 «era stata costretta a corrispondere somme maggiori a quelle di sua spettanza per consentire lo svolgimento dell’attività del Comitato Taormina Arte per sopperire all’omesso versamento da parte dei Comuni».

Adesso, in forza della recente sentenza, in concreto il comune ionico dovrà versare quasi 132mila euro e Messina dovrà dare ben 911mila euro, somme che per forza di cose lieviteranno visto che ci saranno da calcolare gli interessi legali dalla domanda, quindi dal 1996 (ma non è dovuta la rivalutazione monetaria «poiché trattandosi di debito di valuta e non di valore, la rivalutazione è dovuta solo se vi è prova dell’ulteriore danno sofferto dal creditore. Prova che la Provincia non ha fornito», scrivono i giudici).

Rispetto alla sentenza di primo grado, comunque, i due enti risparmieranno un po’ di euro, visto che rispetto all’entità dei rimborsi i giudici di secondo grado hanno rimodulato tutto: «Confermata la sussistenza dell’obbligazione - scrivono i giudici -, che grava su ciascun partecipante al Comitato, in questa sede deve essere ridimensionata la quantificazione dei versamenti disposti dal primo Giudice».

E adesso? Queste somme andranno a gravare sui bilanci già molto “magri” dei due Comuni di Taormina e Messina?

Considerato che siamo ormai in sede d’appello i margini per “scansare” i pagamenti sono davvero pochi. In passato, nel 2010, i due enti che avevano appellato la sentenza di primo grado avevano chiesto ai giudici d’appello la sospensione dell’esecutività, che era stata accolta, ma adesso siamo in una situazione diversa.

Si potrebbe aprire per esempio la strada ad una transazione tra i tre enti, visto che si tratta di una vicenda che si trascina da parecchio tempo e i pagamenti potrebbero mettere in seria crisi i bilanci dei due comuni condannati.(n.a.)

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