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Chi ha investito è un criminale ma il caos impera su corso Cavour

Chi ha investito è un criminale ma il caos impera su corso Cavour

Chi si fosse illuso che il terribile incidente di domenica sul corso Cavour avesse insegnato qualcosa ai messinesi sarà rimasto deluso. Nella lunga e trafficata arteria cittadina, la viabilità non ha risentito del turbamento emotivo di quanto successo al notaio 41enne (in coma farmacologico) e alla donna di 37 anni (varie lesioni) ricoverati in ospedale dopo essere stati travolti dal pirata della strada, il montenegrino Dzemaili Redzip, che, sotto effetto di alcool e stupefacenti, era fuggito ed è stato arrestato da un agente di polizia fuori servizio. La situazione non è cambiata, come se nulla fosse: parcheggi in doppia e tripla fila, auto e moto che, in pieno giorno, sfrecciano ad alta velocità, sorpassi azzardati e contromano o automobilisti al volante con il cellulare in mano. Con le solite, pessime abitudini sono rimaste preoccupazioni e paure di chi vive e lavora in una delle principali strade cittadine che, da viale Boccetta conduce alla via Tommaso Cannizzaro.

«Questa strada è un pericolo costante», ha affermato il giovane commerciante Daniele Schepis che ha proposto un intervento immediato: «Ci vorrebbe di nuovo il cordolo per delimitare la corsia preferenziale ed evitare che sia utilizzata dalle auto. Ma non ci aspettiamo nulla», ha concluso quasi rassegnato a una condizione quotidiana che suscita solo timori. «Maggiore tutela per i pedoni e più controlli delle forze dell’ordine perché, soprattutto nelle ore serali e nel weekend, questa zona è abbandonata», sono le richieste dei negozianti Francesco D’Amico e Gianluca Metallo. Gli incidenti sono frequenti, hanno sottolineato Lorenzo Parisi e Caterina Burrascano, altri due commercianti che convivono con la preoccupazione crescente, così come i titolari di due cartolerie, a nord e sud del corso Cavour: «Le auto sfrecciano tutto il giorno e passano controsenso nella corsia preferenziale. Servirebbero telecamere e autovelox», il commento di Antonino Minissale. Increduli i fratelli Giuseppe e Concetto Di Prima perché, a pochi giorni dall’incidente, «ci saremmo aspettati più vigili e controlli e, invece, non si è visto nessuno». Lavoratori e abitanti si sentono abbandonati: «Si potrebbe tornare al doppio senso di circolazione, mettere i dossi o altri semafori ma - hanno aggiunto - anche la pista ciclabile è inutile e pericolosa. I vigili vengono solo se chiamati o nel pomeriggio, con le scuole chiuse». E proprio gli istituti scolastici nel corso Cavour o nelle vie limitrofe, cinque tra medie e licei, dovrebbero essere un ulteriore deterrente a comportamenti non consoni al senso civile. È l’auspicio della dirigente scolastica dello scientifico “Seguenza”, prof. Lilia Leonardi, che, preoccupata per l’incolumità di docenti e studenti, ha denunciato la mancanza di rispetto dei cittadini verso normali prassi di comportamento: «Vorremo maggiore attenzione e presenza di vigili per avere più tutela e perché, spesso, le auto occupano le uscite della scuola e, in caso di emergenza (come già successo alle ambulanze), saremmo bloccati». Ha invocato un maggiore senso civico anche la prof. Giovanna De Francesco, dirigente scolastica del classico “Maurolico”, riconoscendo l’importante ruolo della scuola nel sensibilizzare, informare e responsabilizzare i ragazzi, spesso neopatentati: «Sono necessari – ha dichiarato - interventi concreti per frenare la pericolosità di chi è incosciente e senza rispetto. Servirebbero dossi, maggiori controlli e personale, vigili o volontari, all’entrata e all’uscita». È un grido d’allarme comune a tante vie di Messina. È, soprattutto, una questione di mentalità e, come ha concluso Giuseppe Di Prima, «spesso gli adulti sono peggio dei ragazzi».

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