Saranno gli interrogatori, davanti al gip Mastroeni, a chiarire meglio la posizione delle sei persone arrestate e le cinque indagate nell'inchiesta sulla gestione da parte del Cas di alcuni appalti. In particolare dei tre lotti Rosolini-Modica, dell'autostrada Siracusa-Gela. Sempre che gli indagati decidano di rispondere alle domande del giudice che nella sua ordinanza tratteggia con passaggi molto duri quanto accaduto negli ultimi anni nel Consorzio di contrada Scoppo.
Il gip Mastroeni parla di spregiudicatezza e di una organizzazione a delinquere per descrivere l'atteggiamento di quanti hanno intascato denaro pubblico al Cas. “Una delle cose che più colpisce -scrive Mastroeni nell'ordinanza – è la creazione di un fondo con i soldi pubblici degli appalti, per consulenze e contatti, una riserva per tangenti e corrompere funzionari alla luce del sole e, ancora di più, che tale fondo sia stato autorizzato dall'amministrazione pubblica e come un subappalto con un tasso di illegalità neanche facilmente immaginabile.
Al Consorzio autostrade siciliane l'illegalità era diventata un normale esercizio e, come confermano alcune intercettazioni telefoniche, era subentrata anche la certezza di poterla farla franca perchè tanto nessuno controllava. “Emergendo la naturalezza dell'illecito -scrive il giudice Mastroeni - trova con evidenza altra ragione, mera spregiudicatezza, badata su un senso di impunità che non pare nascere dal nulla ma ha il suo fondamento nei limiti oggettivi e riscontrati dei poteri di controllo e dei poteri giudiziari. Come dire non si sbagliavano gli imputati a sentirsi abbastanza tranquilli visto che nessuno controllava.
Figura chiave dell'inchiesta l'ex vicepresidente del Cas Antonio Gazzara, finito in carcere, che assume un ruolo principale in tutte le vicende -sottolinea Mastroeni nell'ordinanza – il collante dell'appalto illecito e degli illeciti a catena.
In un altro stralcio del provvedimento il giudice spiega che il suo “peso decisionale in seno all’ente pubblico risulta essere di gran lunga superiore a quello del presidente e dello stesso direttore generale”. E grazie a questa sua posizione di preminenza Gazzara avrebbe ottenuto due assegni per 30.500 euro dalla Pachira Partners per consulenze mai effettuate. Ma c'è di più. Sfogliando le pagine dell'ordinanza ci si imbatte nell'intercettazione in cui un ingegnere della Condotte spa, tra i responsabili del cantiere della Siracusa-Gela, rivela al suo interlocutore che l'avvocato Gazzara ha nascosto 300mila euro. Anche questo compenso per consulenza non eseguita alla Pachira. A far da intermediario tra la Condotte spa e Gazzara l'avvocato Stefano Polizzotto ex capo della segreteria tecnica dell'ex governatore Crocetta. Un giro vorticoso di affari più o meno illeciti mentre l'autostrada è rimasta desolatamente incompiuta ed il cantiere, in cui lavoravano 600 operai, bloccato da un anno.
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