Strategie, tensioni, manovre segrete, richieste di primarie, divisioni all’interno degli schieramenti, presentazione ufficiale dei primi aspiranti sindaco e una ricerca spasmodica di candidati da inserire nelle liste. È la Messina che si avvicina al voto del 10 giugno, la città dove la campagna per le Amministrative è iniziata di fatto all’indomani del voto delle Politiche del 4 marzo. Ieri si è riunita la direzione del Pd. L’ex rettore Pietro Navarra, dopo aver rafforzato la propria leadership personale pur nella sconfitta generale del partito a livello nazionale e regionale, pensa per la sindacatura a una candidatura di alto profilo, da concordare con gli alleati di Sicilia Futura, Picciolo e D’Amore, e di quel che resta della formazione centrista di D’Alia e Ardizzone. Ma all’interno del Pd si fa largo la richiesta di consultazioni primarie avanzata da Felice Calabrò. Intanto, davanti a un’affollata sala al Teatro, ha lanciato la propria candidatura a sindaco il consigliere comunale Daniele Santi Zuccarello. E queste sono ore decisive anche per Forza Italia che punta sul prof. Dino Bramanti, ma c’è uno scollamento tra vertice e base.
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