La corte d'appello di Messina, su richiesta della procura generale ha rigettato l'appello proposto dal pm di Barcellona PdG avverso la sentenza del tribunale che aveva assolto Salvatore Coppolina dal reato di lottizzazione abusiva, insieme ad altri quattro tecnici, dichiarando prescritto il reato nei confronti dell'ex dirigente Biagio De Vita che era stato condannato ai 2 anni e 6 mesi di reclusione ed all'ingegnere Francesco La Spada a 2 anni di reclusione oltre alle spese del giudizio e con l'interdizione dai pubblici uffici per la durata di anni 5. La conferma dell'assoluzione ha riguardato i tecnici comunali Salvatore Spartà, Massimo Crocco, l'ex capo ufficio Aldo Martello ed il progettista Emanuele Carnevale. I fatti risalgono al 21 ottobre 2005. All'imprenditore Coppolina nel 2010 era stata sequestrata l'azienda ove esercita l'attività di falegname, che dava all'epoca lavoro a dieci operai. Le accuse: lottizzazione abusiva, abuso d'ufficio, falso e violazione della normativa edilizia. Gli imputati sono stati difesi dagli avvocati Luciano Scoglio, Salvatore Leone, Onofrio Natoli, Saro Venuto, Piergiacomo La Via. L'imprenditore Coppolina ha dato mandato al suo legale di valutare la possibilità di una richiesta di risarcimento dei danni, in considerazione che avuto sequestrata l'azienda per oltre un anno, rischiando il fallimento e che ha potuto riaprire grazie ad un'ordinanza emessa dalla Corte di Cassazione.(ANSA)
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