Si torna a parlare di lui, che ha incarnato più di tanti altri alcune vicende chiave dell’ultimo decennio messinese, quello iniziato dopo il tremendo spartiacque dell’ottobre 2009, quando 37 messinesi morirono perché abitavano ai piedi di colline in disfacimento. Come le 19 vittime innocenti di Giampilieri, borgo in cui vigeva già, dall’ottobre 2007, il più inutile “stato d’emergenza” della storia siciliana. A partire dalla successiva opera di ricostruzione e dalla parallela crociata ingaggiata in centro contro l’edilizia nelle aree fragili ma “con le carte a posto”, l’ing. Sciacca è stato forse il dirigente regionale più noto di Messina, stimato dagli ambientalisti ma visto come fumo negli occhi da molti costruttori. In molti lo hanno trovato coraggioso, molti altri hanno ritenuto il suo coraggio un abuso di posizione. Adesso, mentre è dirigente dell’Ispettorato del Lavoro, si parla di lui come possibile candidato a sindaco.
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