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"Manzoni", una scuola al freddo

Il problema è noto negli uffici comunali ai quali il dirigente scolastico del comprensivo di via Ghibellina ha ripetutamente scritto tra il 15 ed il 19 febbraio. Da quando, riprese le lezioni dopo la vacanze di Natale, si sono manifestate anomalie all'impianto di riscaldamento del plesso. Non sono ovviamente mancate le proteste dei genitori soprattutto da quando il clima è repentinamente mutato negli ultimi giorni dopo una prima parte di inverso, tutto sommato, mite. In classe adesso bisogna stare con i cappotti per non battere i denti, anche perché le stufe non possono essere utilizzate per due motivi. Innanzitutto la sicurezza degli stessi ragazzini, poi perché l'impianto elettrico del plesso non può reggere l'accensione di caloriferi che assorbono un notevole quantitativo di energia. La vecchia caldaia va sostituita ed il costo si aggira intorno ai 10 mila euro. Somma che al momento non è nella disponibilità del dipartimento comunale competente. L'inconveniente, oltretutto, si verifica in una fase in cui si è appena esaurito un contratto di manutenzioni per le scuole cittadine ed un altro sta per essere bandito. Come si diceva, il problema è noto a Palazzo Zanca, ma i tempi di intervento per risolvere il guasto non possono essere immediati. Attivando tutte le procedure più snelle, sempre stando nei termini di legge, non prima di 20-30 giorni, si può pensare di sostituire la vecchia caldaia della Manzoni. Praticamente, se tutto va bene, alle porte della primavera. E con un inverno che anche alle nostre latitudini è entrato nel vivo nella parte finale, i circa 500 ragazzi che frequentano elementari e medie non potranno che continuare a battere i denti. Nella speranza che il sacrificio di questo anno scolastico sarà ripagato nel prossimo. Ecco perchè i rappresentanti dei genitori degli alunni, pur consapevoli delle difficoltà economico-burocratiche, hanno deciso di non abbassare la guardia

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