Sarà il primo adempimento che dovrà svolgere il neo commissario allo Iacp Leonardo Santoro. Parlare con il dirigente generale dell'assessorato alle infrastruttture della Regione per chiedere lumi sulla revoca, il 31 gennaio scorso, di un grosso finanziamento per Messina. 20 milioni di euro per realizzare a Bisconte alloggi a canone sostenibile e opere di urbanizzazione per i quali la città era stata ammessa al finanziamento. Diversi i punti del decreto da cui emerge come il Comune non abbia rispettato i termini assegnati per la predisposizione del progetto e per l'impegno al cofinanziamento. Adesso Santoro promette che proverà a far recedere la Regione da questa decisione che darebbe un altro duro colpo al risanamento di questa città fermo al palo da molto tempo. Dalle parole del neo commissario e della dirigente Maria Grazia Giacobbe emerge in tutta la sua gravità il mancato dialogo tra comune, Iacp e Regione. Santoro ricorda l'incarico ispettivo affidatogli dall'amministrazione regionale nel 2015 che produsse una diffida al Comune di presentare atti richiesti su alcune criticità riscontrate così come un cronoprogramma degli interventi. Ma per il neo commissario si profilano anche altre priorità: procedere con l'attività degli sgomberi degli appartamenti occupati, ne sono stati liberati soltanto sei a fronte di circa 200 occupati abusivamente. Da qui emerge la grande piaga del disagio abitativo che, hanno detto i dirigenti, sembra non si intenda risolvere né con la variante al Prg, né con il Piano Integrato in Ambito Urbano. Non c'è traccia di politiche urbanistiche nemmeno nella variante “salva colline” che potrebbe puntare a forme di edilizia di recupero. E' insolito che in una città come Messina ci siano attualmente da assegnare solo sei alloggi disponibili da 45 mq ciascuno. Santoro e La Giacobbe hanno passato in rassegna i temi più scottanti del risanamento come i cantieri bloccati o da completare, tra cui parco S.Antonio a Camaro, i 46 alloggi di Camaro sottomontagna, parco Magnolia a fondo Basile, Rione Taormina, le case di Zafferia e dei progetti revocati per la presenza di falde acquifere e dissesto idrogeologico a Minissale e a Bordonaro. Un lavoro notevole che, per essere portato a termine, avrà bisogno di tecnici e di personale da integrare dato che all'Istituto autonomo i tecnici, a causa dei pensionamenti, sono sempre meno. Insomma tra il recupero di crediti tra il 30% dei morosi dei 7500 assegnatari, il recupero fondi per vari progetti e lo sblocco dei cantieri, bisogna mettersi subito al lavoro e il commissario ha già annunciato che la prossima settimana attiverà una commissione tecnica per iniziare a gettare le basi di un lavoro che possa accelerare la ripresa del settore.