Messina

Venerdì 22 Novembre 2024

Nasce il grande Polo
editoriale del Sud

Nasce il grande Polo editoriale del Sud

Se si dovesse dare un nome a questo evento, si dovrebbe chiamare la Giornata della consapevolezza. E della lotta alla rassegnazione. C’è tutto il Sud in quest’operazione che, sotto lo slogan “Con le radici nella storia, scriviamo il futuro”, viene presentata oggi ufficialmente non solo alla città di Messina ma a tutta la Sicilia, alla Calabria e all’intero Paese. C’è il Sud che vogliamo. C’è il Sud che amiamo con la passione figlia di un vulcano, che ci fa disperare, gioire, soffrire, e c’incatena allo scoglio delle Sirene, al sogno di un riscatto possibile.

Non è solo la storia di due realtà giornalistiche che, con l’acquisizione della quota di maggioranza del Giornale di Sicilia da parte della Ses-Gazzetta del Sud, decidono di unire le proprie forze e di camminare insieme. È molto di più. È un segnale all’Italia, un messaggio chiaro e forte, contro tutti gli stereotipi e i luoghi comuni sul Mezzogiorno.

Sarà il premier Paolo Gentiloni a “battezzare” il grande Polo editoriale del Sud, alla presenza di tutte le autorità civili e dei rappresentanti istituzionali delle nove province siciliane e delle cinque calabresi. Lo farà intervenendo al convegno organizzato per oggi, al Teatro Vittorio Emanuele di Messina (con inizio alle 16.15 in diretta sulla pagina Facebook Rtp Messina), dalla Ses Gazzetta del Sud e dal suo presidente Giovanni Morgante. L’evento, moderato dalla giornalista Rai Annalisa Bruchi, si articolerà in due momenti. Il primo avrà come filo conduttore il tema del “ritorno degli editori”. L’asse Gazzetta del Sud-Giornale di Sicilia è il frutto, oltre che di un faticoso lavoro preparatorio, di una scelta strategica lungimirante dell’editoria siculo-calabrese, di un progetto, quello della Ses e del suo direttore editoriale e amministratore delegato Lino Morgante (condiviso con entusiasmo dalla famiglia Ardizzone), che ha lo sguardo puntato sui grandi scenari in mutamento nel resto d’Italia, in Europa e nel mondo. È una scelta che abbatte recinti e pregiudizi, che collega, nel rispetto dell’assoluta autonomia e delle rispettive vocazioni territoriali, Sicilia Occidentale e Orientale e rafforza il legame tra l’Isola e la Calabria, facendo dell’area dello Stretto non solo un luogo geografico inclusivo, ma un vero e proprio crocevia decisivo per gli sviluppi socio-economici di questo grande “transatlantico” che è il Sud d’Italia in mezzo al Mediterraneo.

Tornano gli editori, quelli veri, quelli che ci mettono faccia e soldi, quelli che non confidano nei fondi pubblici ma hanno il coraggio di progettare il futuro, nonostante le enormi difficoltà, gli effetti di una crisi devastante che dura da un decennio, le gravi e irrisolte problematiche di territori che non riescono a liberarsi dalla cappa dei condizionamenti mafiosi (e spesso della malapolitica) che sfruttano la fame, il bisogno, la paura della gente. Di rinnovata attenzione a un’informazione di qualità discuteranno, nel primo dei due incontri, il presidente della Fieg Maurizio Costa, il direttore del Tg1 della Rai Andrea Montanari e – appunto – Lino Morgante. Il secondo focus sarà invece incentrato sul delicato ruolo dei media nella formazione della “reputation” e nello sviluppo del Mezzogiorno: si confronteranno il presidente di Banca Imi Gaetano Miccichè, il direttore responsabile di Gazzetta del Sud Alessandro Notarstefano e il vicedirettore del Giornale di Sicilia Marco Romano. A conclusione dei lavori l’intervento del presidente del Consiglio dei ministri.

Due regioni, oltre sette milioni di abitanti, più di quelli che popolano nazioni come la Bulgaria, la Danimarca, la Slovacchia, l’Irlanda e tante altre: questo significa mettere insieme Sicilia e Calabria, da Marsala fino a Roseto Capo Spulico. È di questi territori che il Polo editoriale Gazzetta del Sud-Gds intende farsi sempre più portavoce, difensore e alleato, con quel coraggio che deriva solo dalla libertà (anche quella di sbagliare, ci sta...), dal non avere “padrini” e “padroni”, dalla dignità di un giornalismo che vuol raccontare i fatti e interpretare le esigenze della propria gente. 15 febbraio 2018: è la Giornata della consapevolezza.

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