La "gravissima situazione in cui versa l'Istituto penitenziario di Barcellona Pozzo di Gotto, tanto per la difficoltà di attendere ai bisogni dei detenuti quanto per le condizioni di sicurezza del personale" è evidenziata dalla Segreteria regionale della Federazione italiana medici di famiglia (Fimmg) Settore Medicina Penitenziaria, che in una nota auspica "che il nuovo Governo regionale ed il nuovo assessore possa procedere a rivedere il modello organizzativo dell'assistenza sanitaria nelle carceri, evitando nuovi cataclismi organizzativi in strutture che ad oggi hanno superato l'emergenza iniziale con grosse difficoltà e grazie al personale" e che il Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria "accetti di condividere modelli organizzativi confrontandosi con gli operatori sanitari degli Istituti Penitenziari al fine di garantire pari trattamento a tutti gli operatori e alla popolazione detenuta dell'intera regione". La Fimmg nella nota critica le scelte operate dal precedente governo regionale e dall'assessore Gucciardi e le direttive emanate nell'agosto del agosto 2016 che - afferma - hanno "decapitato il corpo sanitario dell'Istituto determinando molte criticità tra le quali l'avvicendarsi continuo ogni 6 mesi del personale medico deputato a garantire la copertura del servizio h24". La Segreteria della Fimmg giudica "grave" la posizione dell'Amministrazione Penitenziaria Regionale, per non aver "mai coinvolto la Direzione Generale dell'azienda territoriale nella definizione degli ambiti e delle capienze in modo tale da poter avviare un percorso di programmazione". "Tale abominevole modalità - dice la Fimmg - intende riproporre logiche manicomiali superate e pericolose che hanno portato a più di 400 internati per una struttura programmata per 270/300 e che hanno determinato i drammatici interventi della commissione Marino".
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