I lavori sono stati completati a novembre dell’anno scorso dopo 5 anni dal crollo della strada. Un tempo interminabile per un tratto così breve di carreggiata, meno di duecento metri, roba che i cinesi che costruiscono un palazzo in una notte si farebbero delle grasse risate sui nostri tempi di completamento delle opere. Chiusa dal 2013 la rampa di accesso alla tangenziale di San Filippo è diventata una strada molto pericolosa per le manovre azzardate che si compiono. Accade infatti che diversi automobilisti, per invertire il senso di marcia, invece di arrivare fino alla statale svoltano sul by pass con grave pericolo per la propria e l’altrui incolumità. Eppure sembra che non si abbia alcuna fretta di eliminare questo pericolo. Sono stati spesi circa 300 mila euro, sono stati ricostruiti i conci per la spalla d'argine del torrente San Filippo scavata dagli eventi alluvionali, è stata ripristinata la sede stradale, a dicembre scorso è stato persino effettuato il collaudo. Manca soltanto la segnaletica orizzontale. Ma cosa si aspetta? Il dipartimento lavori pubblici ha inviato il 15 gennaio scorso ai colleghi della mobilità urbana la richiesta di revoca dell’ordinanza di chiusura del 13 giugno del 2013 ma su questo fronte non si è ancora mossa foglia. Anzi in realtà a muoversi sono state le transenne in cemento cadute col forte vento dei giorni scorsi. Un ritardo inspiegabile per il quale si sono già spesi anche i consiglieri di quartiere. Tra le tante opere che non si riescono ad avviare quell'unica pronta che non viene restituita alla pubblica fruizione diventa una incongruenza che qualcuno dovrà spiegare ai cittadini ormai rassegnati alle tante cose che non vanno.