Dimenticare Gela e ripartire di slancio a caccia della zona play-off della classifica distante otto lunghezze. Per il Messina il tempo delle recriminazioni è finito perché le giornate che lo separano dalla fine del campionato di assottigliano, ne sono rimaste 13, e il ritardo rischia di diventare incolmabile se la squadra peloritana non dovesse centrare il successo domani contro la Gelbison, avversario notoriamente ostico per i colori giallorossi, che precede in classifica la formazione di Modica che, dopo i fatti del Presti, ha preparato l'operazione sorpasso. La Gelbison è, però, un osso duro. E' in serie utile da quattro turni, due vittorie e altrettanti pareggi, e nelle ultime 17 partite ha perso soltanto due volte. I campani fanno dell'equilibrio la loro dote principale, segnano poco in linea con quanto incassano. A complicare i piani del Messina squalifiche e infortuni. L'assenza di Inzoudine, fermato per cinque turni, rappresenta un grosso problema perché priva la squadra, a sinistra, della necessaria spinta. In pole position per la sua sostituzione c'è Cassaro, scelta dettata anche dalle condizioni dei centrocampisti Migliorini e Bettini, ancora fermi ai box. Per questo motivo Cozzolino continuerà a giocare in mezzo con Bossa e Lavrendi. Bettini ha, peraltro, lasciato il gruppo giallorosso rinunciando allo stipendio. Tornerà quando sarà completamente guarito. Per avere maggiore afflusso di pubblico, la società ha abbassato i prezzi d'ingresso e indetto la giornata giallorossa. Il Messina cerca maggiore coinvolgimento attraverso il gioco, marchio di fabbrica del tecnico Giacomo Modica, e i risultati che, finora, hanno finora consentito ai biancoscudati di lasciare a distanza di sicurezza la zona play-out ma non di accorciare, in maniera significativa, dalle squadre di vertice. Ma guardare, adesso, la classifica sarebbe un errore. Meglio farlo alla fine di marzo, dopo il ciclo di gare con tutte le migliori e l'impegno casalingo con l'Ercolanese.