Messina

Venerdì 22 Novembre 2024

La Regione difenderà l’autonomia dello Stretto

La Regione difenderà l’autonomia dello Stretto

Nello Musumeci ha riunito a Palazzo d’Orleans, con un metodo nuovo rispetto ai suoi precedessori, i deputati regionali eletti nel collegio di Messina. E la piena condivisione della linea politica sulla difesa a spada tratta del ruolo e dell’autonomia dell’Autorità portuale di Messina e Milazzo fa ben sperare in azioni che siano conseguenti e soprattutto efficaci. Ma attenzione a non commettere lo stesso errore che è stato fatto nel momento in cui si è sostenuta la validità dell’accorpamento con Gioia Tauro senza, però, prevedere mai, in nessun momento del lungo iter procedurale della riforma portuale, un sistema di garanzie certe (cioè norme scritte, non meri impegni verbali) a tutela dell’autonomia economico-finanziaria, in una parola che va di moda per ora, della “governance” dei porti dello Stretto.

Attenti, dunque, a come verrà interpretata la postilla inserita nel comunicato stampa firmato ieri da Musumeci, e poi ribadita da quasi tutti i partecipanti all’incontro: «La deputazione messinese, in subordine, si è pronunciata per l’eventuale unione di Messina con l’Autorità portuale della Sicilia orientale, seppur con una governance che garantisca il peso e il ruolo della città dello Stretto». Passare, sic et simpliciter, da un accorpamento all’altro, da un’Autorità a guida Gioia Tauro a un’Autorità a guida Catania, sarebbe assurdo. Anzi, forse ancor più dannoso, vista la concorrenzialità che su alcuni fronti, compreso il traffico croceristico, vi è con il porto etneo. Ma, poi, è una questione di principio: Messina-Milazzo insieme rappresentano una realtà ancor più importante di tutti gli altri porti siciliani. Se si stabilisse un’unica Autorità regionale, allora si potrebbe pensare davvero a una sorta di quadriumvirato Palermo-Catania-Augusta-Messina.

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